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Jan Assman (1938-2024) è stato uno studioso tedesco di egittologia e storico delle religioni. In questo breve saggio affronta un problema spinosissimo e purtroppo attuale, la violenza delle religioni monoteiste. “L’ultimo tipo di violenza lo chiamo violenza religiosa, intendendo con essa la violenza che si richiama alla volontà divina. La mia tesi è che questa forma di violenza si presenti per la prima volta con il monoteismo”. In nome di Dio (non avrai altro dio) si sono commesse e si continuano a commettere violenze inaudite. Rileggendo la Bibbia Assmann afferma: “Il problema dal quale parto non è la violenza, ma il linguaggio della violenza, le scene di massacri, azioni punitive, bagni di sangue, persecuzioni, separazioni forzate all'interno di matrimoni misti e così via con le quali il monoteismo traccia, nella Bibbia ebraica la storia della sua nascita e della sua affermazione. “Il Dio biblico è senza dubbio un Dio geloso, El qanna’, il Dio che distingue tra amico e nemico e perseguita le colpe dei nemici fino alla terza e alla quarta generazione, ma che agli amici usa misericordia fino a mille generazioni.” Nella disperazione l’autore scorge un filo di speranza:” Bisognerebbe fare in modo che le religioni monoteiste, nate dallo spirito della politica e della legislazione, fossero radicalmente depoliticizzate, così che all'ordine del politico, inconcepibile senza la violenza, si possa contrapporre un altro ordine, il cui potere si fondi sulla nonviolenza. Solo allora si realizzerà l'impulso iniziale del monoteismo: quello di liberare l'uomo dal l'onnipotenza del cosmo, dello Stato, della società o di qualsiasi altro sistema avanzasse su di noi pretese totalizzanti.”
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