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Con le chitarre distorte ma controllate, una batterìa semplice e ritmica, le canzoni suonano con lo stesso sound ma c'è una differenza di base : i cori accompagnano tutte le canzoni, come a sottolineare di più la forza dei testi, degli inni contro la degenerazione moderna. E poi Let's impeach the president : davvero un gran bel disco di rock.
Ancora un ottimo disco del "loner" canadese. Un'invettiva contro la guerra, contro l'America corrotta e priva di valori, menzognera. Un colpevole additato e riconosciuto, urlato ai quattro venti, senza timore e con il coraggio e la forza di un leone ferito: George Bush. "Let's impeach the president" canta Young, senza troppi giri di parole. Musicalmente è un disco dalle sonorità dure. Definito dallo stesso Young "Metal folk protest". Presenta 10 canzoni nella classica formula chitarra-batteria-basso con l'aggiunta di una maliziosissima ma carica di pathos, tromba in alcuni dei brani migliori. Splendide "Shock and awe", Restless consumer" e la dylaniana (nella melodia) "Flags of freedom" ma anche il resto delle composizioni sono di notevole qualità. Un discorso a parte merita il tradizionale "America the Beautiful" con un commosso e commovente coro di cento cantanti. Forse l'unico limite che può essere riconosciuto è la velocità (dettata da un'urgenza espressiva pari a quella spesa per la pubblicazione di "Ohio" nei '70) con la quale il disco è stato assemblato. Bella nella sua essenzialità anche la copertina. Disco consigliatissimo. Giuseppe Cogliati
grande vecchio Neil a sessant'anni suonati esce con un disco di rara bellezza , duro e sporco come ai vecchi tempi " restless consumer " e " looking for a leader " ti entrano dentro ma e' con " shock & awe " che young si supera da brividi al punto che dal vivo questo brano si puo' paragonare a " like a hurricane " grande disco
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