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recensione di Abbattista, G., L'Indice 1998, n. 3
Siamo di fronte a un volume di sintesi evidentemente destinato a un pubblico studentesco e che fa parte di una serie di opere che Campbell ha dedicato a un'ampia e complessiva ricognizione della società francese di antico regime. Per quanto di natura sintetica, questa monografia - che articola la propria trattazione incrociando l'analisi della politica di Luigi XIV con l'illustrazione dei caratteri fondamentali della società francese della fine del Seicento - è ricca di intelligenti spunti problematici, che ne rendono molto utile e piacevole la lettura. L'obiettivo che l'autore si propone è esplicito. È necessario a suo avviso non solo depersonalizzare l'interpretazione del periodo storico coincidente con il regno di Luigi XIV (senza peraltro alcun proposito denigratore), ma anche prendere le distanze da tesi centrate su categorie astratte come quelle di monarchia assoluta, assolutismo e Stato moderno, o su formule interpretative ormai indebolite dalla ricerca più recente, come quella dell'alleanza della monarchia con la borghesia nascente in funzione antinobiliare. Ciò che infatti è necessario per una percezione realistica dell'operato di un monarca come Luigi XIV (fatta comunque salva l'eccezionalità della sua personalità e la grandiosità della sua visione della monarchia) è tenere conto della grande complessità del quadro delle preesistenze, delle strutture profonde del sistema sociale, economico, giuridico e delle mentalità, dell'estrema varietà sociale e istituzionale della Francia del suo tempo. Molto più dell'idea di un assolutismo completo, sistematico e pervadente, ancora legata a stereotipi risalenti alla propaganda antimonarchica della parte finale del regno del Re Sole, o di un antistorico programma organico di creazione di uno Stato moderno, Campbell cerca molto efficacemente di proporre l'immagine di una monarchia disposta più al compromesso e alla ricerca di intese e accordi con le forme tradizionali del potere e della società che non a contrapposizioni frontali e a prove di forza. I principali aspetti della politica economica, sociale, istituzionale, religiosa del governo di Luigi XIV appaiono così condizionati in maniera decisiva dagli imperativi sociali, economici e geopolitici dell'epoca; e una certa visione delle forze livellatrici e centralizzatrici dell'assolutismo monarchico lascia il posto alla descrizione di un potere il cui sforzo di assicurare la posizione della dinastia in Francia e in Europa risultò permanentemente vincolato dall'esistenza di élite tradizionali: il ruolo problematico da queste svolto nella società francese avrebbe continuato a costituire il dilemma di fondo della monarchia francese per tutto il Settecento.
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