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Novara, De Agostini, 1970, 8vo tutta tela editoriale con fregi e titoli dorati al piatto anteriore e al dorso e sovraccopertina illustrata a colori, pp. 318 (Collana Storica) .
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Grigorij Aleksandrovič Potëmkin (1739 – 1791), col cui nome fu battezzato un incrociatore da battaglia della marina zarista, è famoso per il film muto “La Corazzata Potemkin” di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, del 1925. Potemkin perdette un occhio in giovane età, ma la menomazione non gli impedì di entrare nei reggimenti della Guardia Imperiale, come sottufficiale. Partecipò, come figura secondaria, all’assassinio del deposto Zar Pietro III, attuato da Alessio Orlov, fratello di Gregorio che era il favorito di turno della zarina Caterina. Divenuta sovrana di Russia, Caterina si invaghì di Potemkin e ne fece il suo amante, prima, ed il suo consigliere, poi, spalancandogli la carriera militare fino al vertice di Feldmaresciallo (Ministro della guerra) e mostrandogli sempre grande sostegno e fiducia, anche dopo averlo sostituito nel proprio letto. Gregorio Potemkin dimostrò grandi capacità organizzative e seppe guadagnarsi la stima delle truppe (meno degli ufficiali!), portandole ad occupare la Crimea, l’Ukraina meridionale e le sue coste del Mar Nero, tutti territori appartenenti all’Impero Ottomano. Fondò nuove città, allestì una catena di fortificazioni ed una flotta di tutto rispetto, limitando il predominio Turco nell’area. L’ormai ex amante poté contare fino alla morte sull’appoggio della Zarina, che gli concesse potere ed onori più di nessun altro, colmandolo di doni e di affetto, come risulta dalla numerosa corrispondenza e dalla autobiografia di Caterina stessa. Una biografia veramente interessante, di un uomo che seppe meritare la fama di cui ha goduto e l’intitolazione di una nave da guerra della marina russa.
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