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DAVVERO UNA BELLA LETTURA! L'ho comperato incuriosita dal titolo e dalla trama, (anche se il riassunto pubblicato non è un granchè!) e sono rimasta colpita dall'originalità dello stile e della storia anche se in essa ritroverete molti echi di cose già lette e viste. Tutto inizia col trasloco d'Inés nel nuovo appartamento e l'apparizione di una presenza minacciosa. Nello stasso momento, dall'altro lato della città un cartomante scorge per le strade una quantità di "visitatori" mai visti prima e capisce che sta accadendo qualcosa di molto strano, sensazione poi confermata dall'apparizione di un "profugo". La vecchia madre del cartomante, donna Adela, dotata degli stessi poteri paranormali del figlio, lo avverte che nella "recinzione" si è prodotta una falla e che da essa ne è fuoriuscita la creatura onirica più pericolosa: un profugo appunto. Bisogna trovare chi ha prodotto la breccia e fermare l'incubo che ora si aggira nella veglia. Veniamo poi a sapere che la "recinzione" è ciò che divide la sfera onirica dalla veglia e che essa è vigilata da dodici Arconti (omaggio a Star Trek?) che a differenza delle persone normali non sognano mai, ma che possono vedere i visitatori e i profughi. I "visitatori" sono sogni normali, mentre i profughi sono creature che nascono quando una persona con doti speciali comincia ad avere delle falle, cioè a far sì che un certo personaggio dei suoi sogni acquisti coscienza di sè e di chi lo sogna. Non voglio dirvi altro per non rovinarvi il piacere della lettura di questo romanzo sottilmente perfido, dove l'aspetto + terribile edel profugo, a mio avviso non è tanto il suo essere incubo, quanto il suo essere sogno... Non ho potuto fare a meno di chiedermi se l'autore non abbia impersonato in esso il male terribile che di lì a due anni l'avrebbe ucciso.
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