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Francesco Bellomo è Consigliere di Stato di nomina concorsuale. Appena laureato vince per tre volte consecutive il concorso in magistratura ordinaria e, già dal suo esordio, gli organi istituzionali lo segnalano come soggetto dotato di capacità fuori del comune. Attualmente studia l'influenza delle scienze matematiche, fisiche e naturali nella genesi e interpretazione dell'ordinamento giuridico. In tale veste è direttore della società "Diritto e Scienza", operante nel settore della formazione giuridica avanzata. Il terzo volume costituisce non solo il completamento in un'ideale trilogia del Manuale, ma anche, se non principalmente, l'apice del disegno che ispira complessivamente l'opera. In una progressione non immune da suggestioni algoritmiche, la quarta parte (giustizia) rappresenta, infatti, il punto di arrivo dell'indagine del sistema amministrativo condotta secondo leggi ed enunciati di logica formale, delineando, come fosse un'equazione, il percorso ragione-verità-giustizia nel rapporto tra amministrazione e cittadino. Nei cap. XXVI e XXIX si esamina il riparto di giurisdizione, nella prospettiva delle diverse forme che esso può assumere e del loro scrutinio secondo il sillogismo classico e le tecniche di tutela assicurate dalle diverse giurisdizioni, esplorando l'intera costellazione del cosmo dell'azione giurisdizionale; nel mezzo due capitoli sulla la responsabilità dei pubblici poteri, unitariamente ricondotta alla grundnorm di cui all'art. 2043 del codice civile ed al potente concetto di "ingiustizia";Negli cap. XXX e XXXI le tematiche più strettamente processuali, trattate cercando di illuminarne gli aspetti più oscuri. Fari accesi, dunque, sul temibile problema della verità nel processo (che è un qualcosa di più della verità del processo), e sull'ambigua distinzione tra giudizio su (i vizi del) l'atto e giudizio sul rapporto, guardando al centrale modello della giurisdizione di legittimità, ma senza trascurare quelle di merito ed esclusiva. L'analisi della struttura del processo, poi, passa per le sue tre dimensioni: di cognizione, cautelare e di esecuzione.
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