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Testo valido. Non è un manuale di stile, bensì una guida alla scrittura argomentativa.
Questo libro sulla scrittura non mi ha convinto per niente, perchè l'ho trovato troppo prolisso.
Sia il titolo che le note riportate in ultima di copertina (Consigli per scrivere un saggio: come si distribuisce il materiala attorno a una tesi principale, come si difende la tesi con argomenti convincenti, ecc.) strizzano l'occhio ai potenziali lettori promettendo più di quanto mantengano. L'acquirente fiducioso (frettoloso?) si ritroverà in mano un "trattatello" di logica dei predicati e proposizionale, senz'altro utile ma non si capisce bene quanto in linea con un "manuale di scrittura" (per quanto non creativa). La trattazione è inutilmente prolissa e talvolta ripetitiva (for dummies?); nè i contenuti nè l'approccio si presentano particolarmente originali o stimolanti. Ovviamente non poteva mancare il solito Sherlock Holmes (sesta lezione: 'come ragionava S. H.')ed il suo infallibile 'metodo' logico-deduttivo. Comunque un "contentino" il lettore lo troverà nella nona lezione ('come si legge un testo') e le sue faticose peregrinazioni alla ricerca di qualche 'dritta' per la sua disgraziata tesi forse troveranno (un momentaneo) sollievo nella decima e ultima lezione ('come si scrive un saggio'). Voglio esprimere la mia solidarietà alla zia Clelia protagonista di appassionanti sillogismi e vittima di una infondata calunnia che la vuole un po' taccagna. Per par condicio sarebbe stato opportuno citare anche lo zio Anacleto i cui famosi silenzi, gravidi di premesse, sfociavano spesso in inquietanti, inespresse, tautologie.
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