Delle cosiddette Massime di Democrate, vale a dire di una parte del corpus dei frammenti etici di Democrito, Guglielmo Ruiu offre una nuova edizione con traduzione italiana e commento. Apre il lavoro un'ampia introduzione, in cui il curatore ripercorre la storia degli studi sull'autenticità della raccolta e si pronuncia a favore della paternità democritea, respingendo il giudizio sulla presunta banalità delle sentenze e mostrando come esse, attestate da fonti diverse e legate da analogie tematiche, ben si inseriscano nel quadro del pensiero del filosofo. Ciascuna massima è seguita da un dettagliato commento, che tiene conto degli aspetti sia contenutistici e filosofici, sia stilistici, linguistici e filologici. Nonostante la mancanza di un vero e proprio apparato critico, in nota sono segnalate e discusse anche le varianti, se importanti per la constitutio textus; grazie alla ricognizione dei cinque testimoni manoscritti, vengono in più di un'occasione corrette imprecisioni dovute agli editori precedenti. Sottile fil rouge tra tutte le sentenze, affermato fin dalla frase iniziale, è la superiorità del pensiero sul corpo: solo sapere che cosa è bene può indurre ad agire rettamente e alla felicità. Dal momento che "causa dell'errore è l'ignoranza del meglio", l'essere umano è piuttosto stolto che malvagio: se tale idea può sembrare socratica, tutto democriteo è tuttavia il ruolo della volontà, per cui in definitiva è improbo chi, pur conoscendo il bene, sceglie di compiere cose vergognose. Così, mentre l'intelligenza può cogliere il vero e tradurlo in retto agire, il sapere enciclopedico fine a se stesso è arido, tanto che inutile è tentare di indurre all'intelligenza chi, come gli eruditi, "crede di possederla già". Di piacevole lettura, queste brevi massime, in cui spiccano la coincidenza di buono, bello e vero e il richiamo costante al dovere morale, alla giustizia, all'equilibrio e all'indifferenza verso i biasimi degli stolti, sono portatrici di valori universalmente validi e che avranno echi costanti nella tradizione filosofica non solo antica. Manuela Callipo
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