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Il leggendario alone che circonda le avventurose e tormentate biografie di Esopo e di Fedro conferma che le favole sono sempre state, sin dall'antichità classica, un genere letterario del tutto particolare in quanto rivolto a tutti, indipendentemente dall'età. Ardua la loro ideazione, poiché il pensare ad un mondo in cui tutte le creature assumono caratteri antropomorfi richiede grande raffinatezza psicologica; difficilissima la loro organizzazione in quanto gli schemi narrativi, pur contenendo un intento educativo, non devono scadere in un moralismo banale ed infine, elemento ultimo ma non meno importante, la scelta di un linguaggio, la cui sintassi, toni, timbri devono adeguarsi alla psicologia dei bambini ma nel contempo avvincere e convincere gli adulti. Nonostante negli ultimi tempi si sia assistito ad una vera e propria rivoluzione dei costumi familiari, ancora oggi come avviene da secoli, ma soprattutto oggi, i bambini sentono il bisogno di un adulto pronto a vivere con loro quell'avventuroso viaggio nel mondo delle favole che altro non è che una prima iniziazione e preparazione al mondo degli adulti. Questa introduzione ci è parsa necessaria per ribadire che lo scrivere favole non è da tutti, bensì impresa riservata a pochi eletti a cui è richiesta una lunga e spesso dolorosa preparazione interiore. A noi pare che Giuliana Piazza abbia di fatto conquistato con pieno merito il diritto di definirsi autrice di favole ed il nostro assunto viene confermato dalle parole dell'autrice di La melodia delle creature (Dialogolibri, 2007) una raccolta di tredici favole che riteniamo tra le più interessanti edite in tempi recenti, sia per la freschezza dei dialoghi che per i contenuti ricchissimi, a livello formativo ed informativo. Afferma Giuliana Piazza: "Quando ho pensato di scrivere queste mie favole ho fermamente creduto nel fatto che fosse importante trasmettere un messaggio, non solo ai bambini e agli adolescenti,ma soprattutto agli adulti. Questi ultimi svolgono infatti un ruolo primario nel rispondere alle domande dei più giovani... Le mie favole sono nate in un periodo di particolare sofferenza... sentivo che dovevo reagire e dedicarmi a qualcosa che potesse essere costruttivo per me ed educativo per gli altri e così pensai di scrivere come se avessi dovuto raccontare qualcosa a me stessa, non per comunicare la mia tristezza ma la positiva essenza della vita anche negli eventi inaspettati. Quante volte avevo osservato, da bambina e poi da adulta, le formichine, le api, le farfalle, i fiori, gli alberi e quant'altro! Il narrare questo mondo non avrebbe potuto che farmi bene in quanto mi avrebbe liberata da eventi dolorosi e mi avrebbe orientata con serenità verso il futuro, intendo dire verso la positività della vita". Questa sincera dichiarazione d'intenti da parte dell'autrice la si ritrova fedelmente nelle pagine della raccolta che, considerata l'importanza dell'esperienza della lettura nella prima infanzia, consigliamo a genitori, zie, nonni e soprattutto alle animatrici della scuola materna e alle insegnanti del primo ciclo elementare. In modo piacevole e poetico i bambini, e non solo loro, acquisiranno nozioni e rifletteranno su tematiche attinenti all'ecologia, alla zoologia, alla botanica, alla terminologia scientifica e ad alcuni processi biochimici che stanno alla base della vita organica. Unitamente a questi insegnamenti, che potremmo definire legati ai nostri tempi, si aggiunge, ma sempre con modalità attuali e gradevoli, tutto quel prezioso complesso di insegnamenti che caratterizzano la favola tradizionale e che attengono al filone filosofico-gnomico, quali l'eterna lotta tra il bene e il male e la riflessione su tutti quei valori considerati da sempre utili alla formazione educativa dei giovanissimi per la loro intrinseca positività.
(Manrico Zoli)
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