Dodici noteCome Arnold Schönberg, Josef Matthias Hauer adottò la tecnica dodecafonica, ottenendo però risultati estremamente diversi. Infatti, se il processo musicale di Schönberg presenta tra i suoi aspetti salienti una scrittura dissonante, una continua tensione armonica e una spiccata espressività, nella musica di Hauer non si nota nessuna di queste caratteristiche. Pervasi da una meravigliosa leggerezza, da una cantabilità molto coinvolgente e coronati in molti casi da eufoniche triadi maggiori, i preludi e i lavori vocali di Hauer proposti per la prima volta nella loro integralità in questo cofanetto triplo da Steffen Schleiermacher delineano un compendio dell’affascinante filosofia musicale di questo compositore ingiustamente dimenticato.Atmosfere melodiche«Mantenere l’espressività nel pieno rispetto del melos»: con questa frase si possono sintetizzare i principi interpretativi di questi brani di breve durata. Ovviamente, Hauer lascia all’intuito degli interpreti l’individuazione del melos e del modo di esprimerne pienamente il carattere. In molti casi il compositore lascia all’arbitrio dell’esecutore anche la scelta dello strumento “ben temperato”. Steffen Schleiermacher esegue queste opere sul pianoforte Steinway Manfred Bürki del 1901, su una celesta e su un harmonium, tre strumenti che gli consentono di evocare un’atmosfera contemplativa straordinariamente suggestiva.L’esaltante calore del soleComposta nel 1919, Sonnenmelos può fornire una dimostrazione quanto mai efficace del significato del melos. Scritto espressamente per voce e pianoforte, questo brano «concepito interpretativamente e poeticamente da Josef Matthias Hauer» è strettamente monofonico. In questo brano non c’è la benché minima traccia di costruzioni armoniche o ritmiche di particolare complessità e nulla disturba la chiarezza degli intervalli, che con rigorosa logica sistematica toccano tutte le dodici note cromatiche, per poi ripetere solo una di esse.Un duo da sognoCome in Sonnenmelos, il baritono Holger Falk accompagna il pianista anche nella Melodia op. 24. Dall’inizio fino all’ultimo brano Musik mit Hölderlin, questi due grandi musicisti dimostrano di formare il duo ideale per eseguire le opere di Hauer. Da parte sua, Steffen Schleiermacher supera anche i passaggi più complessi con assoluta nonchalance e ancora una volta la sua istintiva musicalità ci permette di fare una nuova affascinante scoperta, che ha un effetto quasi purificatorio nel mondo iperinflazionato di musica in cui viviamo.
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