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Anno edizione: 2002
Anno edizione: 1982
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Pur essendo doverosamente grato a M&B Publishing per la pubblicazione di questo libro, non posso fare a meno di rammaricarmi che un editore del nome di Garzanti abbia permesso che il suo catalogo perdesse un titolo di tale livello, dopo averlo ereditato da Treves e averlo costantemente riproposto ad ogni decennio fino al 1982. Infatti in quell'edizione in brossura lo comprai e lo lessi avidamente. Da allora l'opera è scomparsa. Nulla di più facile quindi che il grande pubblico abbia perso la percezione di come e con quale efficacia lo statista piemontese, stimolato dall'amico giornalista Olindo Malagodi, seppe ricostruire le vicende essenziali della sua lunga e fruttuosa esperienza politica, che si estende per un quarantennio, fra i primi anni 80 dell'800 e il 1921. Un'esperienza il cui peso e la cui entità sono apparsi sempre più rilevanti agli storici, tanto da giungere all'affermarsi di una categoria che prende il nome di "età giolittiana", contrassegnata da ampio riformismo, progresso e tolleranza, partecipazione delle classi inferiori alla vita sociale e politica, allargamento del suffragio elettorale e affermazione del partito socialista, conciliazione fattiva con la Chiesa di PioX e collaborazione con i cattolici, un certo successo perfino sul piano bellico e coloniale in Libia (dopo i fallimenti crispini di fine 800), la conferma della Triplice Alleanza e il miglioramento delle relazioni con la Francia. Il tutto attraverso 5 governi, fra i quali, fondamentali, i 3 dal 1903 al 1913. Le Memorie non solo ricostruiscono questo complesso processo, ma evidenziano lo stile dell'uomo Giolitti, nella sua discrezione, nella sua concretezza antiretorica, nella sua difesa delle istituzioni liberali contro le tentazioni autoritarie e contro gli assalti demagogici (dagli agrari di fine 800, alla sedizione di D'Annunzio a Fiume) e costituiscono un capolavoro del genere letterario memorialistico, il simbolo di un'epoca politica e civile.
Recensioni
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