Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

La mente relazionale. Neurobiologia dell'esperienza interpersonale - Daniel J. Siegel - copertina
La mente relazionale. Neurobiologia dell'esperienza interpersonale - Daniel J. Siegel - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 4 liste dei desideri
La mente relazionale. Neurobiologia dell'esperienza interpersonale
Disponibilità immediata
43,90 €
43,90 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
43,90 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
43,90 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
La mente relazionale. Neurobiologia dell'esperienza interpersonale - Daniel J. Siegel - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Dettagli

2001
Libro universitario
362 p.
9788870786934

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
(1)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Anna
Recensioni: 5/5

Un libro interessante come raramente mi è capitato di trovare. L'argomento trattato è affascinante e, nonostante la materia non sia semplicissima, è così avvincente che si legge facilmente. Per chi ha figli la lettura di questo libro dovrebbe essere obbligatoria. Chi invece di figli non ne ha capirà finalmente perchè è così come è. Assolutamente da leggere anche se non siete addetti ai lavori.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

La prima frase del primo capitolo di questo libro sintetizza il pensiero dell'autore: "La mente emerge dall'attività del cervello, le cui strutture e funzioni sono direttamente influenzate dalle esperienze interpersonali". In altre parole, le "connessioni umane plasmano lo sviluppo delle connessioni nervose che hanno origine dalla mente".

Il pensiero di Siegel è di tipo isomorfico anche se critico: ai pattern di eccitazione neuronale corrispondono simboli mentali. Ma l'elemento più interessante del suo pensiero è la convinzione che le emozioni, le percezioni, i pensieri e i comportamenti di chi si prende cura del bambino sono assimilati dal bambino stesso prima che si sviluppi la sua memoria autobiografica. Queste esperienze si depositano cioè nella memoria implicita e a loro volta influenzano in maniera significativa la struttura delle narrazioni autobiografiche (o memoria esplicita).

L'autore divide il suo libro in vari capitoli su argomenti centrali a ogni teoria della mente: memoria, attaccamento, emozioni, autoregolazione, integrazione. Iniziando con il capitolo sulla memoria, in cui Siegel riassume i risultati più attuali della ricerca neuropsicologica che ha dimostrato l'esistenza nel nostro cervello di due grandi sistemi della memoria a lungo termine: la memoria implicita o non-dichiarativa e la memoria esplicita o dichiarativa o autobiografica.

La memoria implicita è mediata da aree cerebrali che non richiedono la partecipazione della coscienza alla registrazione dell'esperienza e al suo recupero. Essa non necessita dell'integrità del lobo temporale mediale e dell'ippocampo, che invece sono indispensabili per la memoria esplicita o dichiarativa. L'amigdala è la struttura centrale che dà un tono emotivo all'esperienza depositata nel sistema implicito. La memoria implicita non è cosciente né verbalizzabile. Essa presenta varie dimensioni come il priming, che permette di scegliere tra i vari oggetti quello che era stato percepito precedentemente anche senza aver raggiunto la soglia della coscienza, e la memoria procedurale, che riguarda l'apprendimento per vari esercizi anche motori come suonare degli strumenti o praticare degli sport. Ma la dimensione che più interessa gli studiosi della mente è quella emotivo-affettiva, che registra le esperienze più significative a partire dai primi giorni di vita. Componenti fondamentali della memoria implicita sono dunque i "modelli mentali" che operano sin dall'inizio della vita e comprendono diverse modalità percettive. Esiste uno stretto rapporto tra memoria implicita e attaccamento sicuro e insicuro o ambivalente. Nel primo caso, il bambino può prevedere che questo tipo di rapporto potrà continuare anche nel futuro. Questa previsione non sarà possibile in un bambino con un attaccamento insicuro.

La memoria esplicita o dichiarativa è cosciente e verbalizzabile e comprende le forme di memoria semantica ed episodica come parte di una memoria autobiografica. Essa necessita di un "organizzatore cognitivo" come l'ippocampo che è quindi indispensabile per la sua formazione. Sembra esserci una dominanza delle funzioni ippocampali: il sinistro è dominante nel richiamo di ricordi semantici, il destro è indispensabile per i ricordi autobiografici, insieme alla corteccia orbito-frontale dello stesso emisfero. Quest'ultima area corticale dell'emisfero destro è considerata cruciale nei processi di integrazione della memoria, dell'attaccamento, delle emozioni, delle rappresentazioni somatiche e della cognitività sociale.

Quali sono le modalità neuronali che permettono l'immagazzinamento della memoria? - si domanda Siegel. Questa funzione è affidata a sistemi neuromodulatori endogeni attivati dall'esperienza. L'emozione è quella che regola "i processi modulatori che favoriscono la formazione di nuove sinapsi attraverso un aumento della plasticità neuronale". La proteina Creb-1 sembra attivi i geni inducendo la sintesi di proteine necessarie alla formazione di connessioni sinaptiche. Il trasferimento delle informazioni dalla memoria a breve a quella a lungo termine è sottoposto a un controllo inibitorio di geni soppressori specifici, mediato da un'altra proteina: la Creb-2.

Quali sono i tempi dello sviluppo per l'organizzazione dei due tipi di memoria? È solo durante il secondo anno di età che i bambini iniziano a sviluppare la memoria dichiarativa, che comprende sia processi semantici che episodici. Questi processi sono mediati dall'ippocampo e dalle aree prefrontali (in particolare la corteccia orbito-frontale). Nel periodo precedente lo sviluppo della memoria dichiarativa, il cervello può registrare solo ricordi di tipo implicito: comportamentali, emozionali, percettivi, esperienze legate alla somato-sensorialità che veicolano contenuti affettivi. "Quando queste memorie vengono successivamente riattivate ('richiamate'), non sono accompagnate da un senso di sé e del tempo, o dalla sensazione di stare ricordando qualche cosa, ma semplicemente creano l'esperienza mentale di comportamenti, emozioni o percezioni. La sintesi e la generalizzazione di tali esperienze porta alla formazione di schemi o modelli mentali, che rappresentano i prodotti fondamentali della memoria implicita". Dopo il secondo anno di vita, grazie allo sviluppo dell'ippocampo, si organizza la memoria esplicita che permette l'immagazzinamento delle esperienze che faranno parte della storia autobiografica del soggetto.

Particolare attenzione viene data alle emozioni considerate come processi "olistici" che interessano l'intero cervello. Esse sono definite come "fenomeni dinamici creati all'interno dei processi cerebrali di valutazione dei significati, che risentono direttamente di influenze sociali". Le emozioni assumono un particolare ruolo nei processi autoregolativi, che consistono in una variazione del numero dei neuroni attivati e della quantità di neurotrasmettitori. Di particolare interesse, per la stessa psicoanalisi, è il modo in cui l'emozione può rivelarsi con segnali non verbali: il tono della voce, il ritmo, l'espressione del viso, i movimenti del corpo. Sono espressioni che l'autore definisce "affettive" e considera "primarie" o "fondamentali", "in base alla natura primaria o differenziata degli stati emotivi a cui corrispondono". Amigdala, corteccia anteriore del cingolo e corteccia orbito-frontale svolgono "un ruolo centrale nel conferire un significato emozionale alle informazioni che provengono dal mondo esterno, e nel coordinare funzioni percettive, mnemoniche e comportamentali". L'amigdala, in particolare, presiede meccanismi che non richiedono la partecipazione della coscienza, che avvengono cioè senza consapevolezza. Tuttavia processi non-coscienti possono divenire consci quando le rappresentazioni percettive vengono correlate funzionalmente nella corteccia prefrontale laterale.

Un capitolo è dedicato alle rappresentazioni, definite come simboli mentali creati da pattern di attivazione neuronale. L'autore distingue tre forme di rappresentazioni: sensoriali-percettive, concettuali e linguistiche. Nel passare dalla sensazione alla percezione si assiste a un processo di simbolizzazione e all'attivazione dei processi della memoria.

Le rappresentazioni concettuali (o categoriali) organizzano e classificano le rappresentazioni percettive. Esse possono entrare nel dominio della significazione linguistica e diventare pertanto rappresentazioni linguistiche. Alle diverse rappresentazioni corrispondono le attivazioni di tre principali gruppi di neuroni identificati da Edelman: i neuroni percettivi, categoriali e linguistici. La coscienza "primaria" (o di base o indifferenziata) emergerebbe quando i processi sensoriali-percettivi entrano in "risonanza" con quelli concettuali e categoriali. La coscienza di ordine superiore (o differenziata) sarebbe dovuta alla simultanea attivazione di gruppi neuronali categoriali e linguistici. Agli occhi di uno psicoanalista, per quanto aperto alle neuroscienze, questa affermazione non può non risultare troppo riduttiva per spiegare i più complessi processi da cui scaturisce la coscienza di ordine superiore.

Un altro importante argomento che Siegel affronta è quello della dominanza emisferica. Egli distingue un emisfero sinistro, che viene definito come assertivo, capace cioè di mediare interazioni con il mondo degli altri, e un emisfero destro invece accettivo, che fondamentalmente è recettivo e autoregolatorio. Poiché ambedue gli emisferi possono avere stati di coscienza, l'autore parla di una forma bi-emisferica di coscienza, definita anche di "risonanza interemisferica". L'emisfero sinistro resta comunque il luogo del processing logico e linguistico; l'emisfero destro, non verbale, è coinvolto in processi affettivi, riflessivi e di mentalizzazione e il suo linguaggio si basa essenzialmente su sensazioni e immagini non verbali. Comunque "la mente è creata dall'insieme delle attività del cervello".

Esiste un buon punto d'incontro tra psicoanalisi e neuroscienze là dove l'autore afferma che nei primi anni di vita è l'emisfero destro a essere attivo, mentre l'emisfero sinistro diventa dominante in seguito, trasmettendo messaggi verbali e logici. È chiaro che la maggiore attività alla nascita dell'emisfero destro fa pensare a questo emisfero come deposito delle esperienze archiviate nella memoria implicita.

Conclude il libro un capito sull'integrazione. Questa funzione coinvolge naturalmente l'intero cervello, ma in particolare le regioni limbiche e associative, come la corteccia orbito-frontale, che sono collegate per vie associative con altre aree corticali. Sempre secondo un criterio isomorfico, l'autore precisa che "in questo modo la capacità di stabilire connessioni neuronali è associata a quella di creare rappresentazioni (...). La mente crea rappresentazioni complesse attraverso processi di integrazione spazio-temporale fra percezioni (input) e azioni (output), nel tentativo di interagire con un ambiente che cambia nel tempo e nello spazio. (...) I meccanismi di integrazione spazio-temporale possono essere considerati come processi fondamentali nell'evoluzione della mente umana". Mi sembra obiettivamente riduttiva la descrizione di questo complesso processo che permette l'organizzazione di rappresentazioni. Esistono infatti situazioni complesse collegate a affetti, emozioni, identificazioni, che partecipano all'organizzazione della mente e alla formazione di rappresentazioni. L'impostazione isomorfica di Siegel tende a semplificare eccessivamente un processo che per sua natura è molto più complesso e risente del mondo pulsionale, del corredo genetico e della partecipazione dell'ambiente dove il bambino cresce.

L'autore considera l'integrazione stessa come espressione del Sé, inteso come il risultato di una interazione tra processi neurofisiologici interni e relazioni interpersonali. Intervengono nel processo relazioni di attaccamento, esperienze con insegnanti capaci di supporto, identificazioni con gruppi di coetanei che partecipano alla organizzazione della mente nell'ambito di contesti diversi. "I processi di integrazione permettono lo stabilirsi di un senso di congruenza e unità all'interno di pattern flessibili nei flussi di energia e informazioni: questa è coerenza della mente". Viene ribadita nella conclusione del libro l'importanza della dominanza emisferica: all'emisfero destro il compito "di registrare e di processare informazioni che riguardano il contesto generale, e di valutare e comprendere il significato globale di una situazione", all'emisfero sinistro "di creare spiegazioni a partire dai dati che ha a disposizione".

Una caratteristica della mente umana è quella di comprendere le altre menti e prevedere il comportamento di altre persone. Ciò costituisce una componente essenziale delle narrazioni dell'uomo. "Ciò può significare", conclude l'autore, "che nella comunicazione di queste informazioni le rappresentazioni mentalizzanti dell'emisfero destro devono essere integrate con quelle 'interpretanti' dell'emisfero sinistro".

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Daniel J. Siegel

1957

Daniel Siegel, psichiatra, dirige il Mindsight Institute della University of California di Los Angeles. In Italia ha pubblicato tra l'altro La mente relazionale (2001), Errori da non ripetere (con M. Hartzell, 2005), Mindfulness e cervello (2009), Minsight (2011), 12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino con Tina Payne Bryson, Diventare consapevoli. Una pratica di meditazione rivoluzionaria (2019), Esserci (2020) e Tra me e noi. Come integrare identità e appartenenza (2023) tutti editi da Raffaello Cortina.

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore