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Le Metamorfosi di Ovidio. Testo latino a fronte - P. Nasone Ovidio - copertina
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Le Metamorfosi di Ovidio. Testo latino a fronte
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Le Metamorfosi di Ovidio. Testo latino a fronte - P. Nasone Ovidio - copertina
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Descrizione


Che cos'hanno da dire all'uomo del ventunesimo secolo le storie di Narciso che si consuma nell'amore di sé, di Aracne ragnificata per la propria superbia, di Dafne trasformata in alloro per sottrarsi alle brame di Apollo, di Mirra innamorata di suo padre e Bìblide di suo fratello, di Progne e di Medea che, assetate di vendetta, si fanno assassine dei propri figli? Perché dovrebbero interessargli "due alluvioni universali, una trentina di stupri e quasi altrettanti stupri mancati, più di un caso di transessualità, tre incesti e due tentati incesti, circa sedici fiumi innamorati, quattro isole e otto cani che cominciano con la lettera 'L'... per non dire delle centinaia di alberificazioni, uccellificazioni, pietrificazioni, stellificazioni che si tamponano, si abbinano, si contaminano, si mescolano, si inquinano senza pudore" nelle Metamorfosi di Ovidio? Per rispondersi, l'uomo del ventunesimo secolo farà bene a sgranare gli occhi su questo libro e affacciarsi su una incredibile raffica di mutazioni, "scandite da scarti di timbro, aritmie, modulazioni, tracciate talora da un'ironia micidiale, sull'orlo talora del gossip; dove però ad ogni passo può spalancarsi il crepaccio della tragedia". Se saprà riconoscersi nel "delicato nonsenso" di essere sempre chi è diventando continuamente un altro, e nel suo segreto bisogno di incantesimi e di mostri, si potrà permettere la libertà di perdersi fra gli esametri di questo libro, lasciandosi accompagnare dalla traduzione di Vittorio Sermonti.
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Dettagli

2014
21 maggio 2014
832 p., Rilegato
9788817072632

Valutazioni e recensioni

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Miriam
Recensioni: 5/5

Questa curatela è ciò che state cercando se volete approcciarvi ai 15 libri di Ovidio. Non potete farvi spaventare dalla mole. Ovidio apre con cenni alla creazione del mondo secondo il mito e termina con cenni alla morte di Cesare, tessendo le lodi dell’impero di Augusto, alla cui corte ha vissuto. Tutto il testo segue miti più o meno noti, che dimostrano l'immanenza degli dei: le metamorfosi derivano da sentimenti di terrore, invidia, malvagità che li attanagliano. All'interno e oltre a queste narrazioni fantastiche, si può trovare la trattazione di tematiche, quali la violenza sulle donne (metamorfosi di Ceni) e la teoria dell'eliminazione della carne dalla propria dieta (libro XV). In questo modo, si può constatare che i classici sono attuali.

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stefano
Recensioni: 5/5

Acquistato da qualche anno solo adesso ho iniziato a leggerlo. Utile complemento alla Commedia di Dante ho scoperto il fascino dei miti classici con l'aiuto del mai troppo compianto Vittorio Sermonti.

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FabryZ
Recensioni: 5/5

La traduzione di Vittorio Sermonti pur rimanendo abbastanza aderente al testo originale latino si presenta innovativa e restituisce alle Metamorfosi di Ovidio ritmo e vivacità coinvolgenti. Lo scorrere della raccolta dei miti ha rapito la mia attenzione consentendomi di percepire il grande valore culturale di un poema che da duemila anni è fonte di ispirazione e suggestione per chi ama il “bello scrivere”.

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Voce della critica

  Con la medesima abilità di traduttore e la squisita sensibilità alla poesia latina dimostrata anni or sono con la versione dell'Eneide virgiliana, Sermonti intraprende oggi un meraviglioso viaggio testuale attraverso l'universo mitico delle Metamorfosi ovidiane, poema epico in quindici libri, rendendo perfettamente fruibile nel codice linguistico di oggi la peculiare natura dell'arte narrativa del poeta latino. La sapiente traduzione testimonia e restituisce la musicalità del testo antico, la bellezza di cui è intessuto, ne conserva il senso esatto quanto a stile, ritmo, suono, legittima ogni decisione di scelta linguistica. Ogni elemento, metrico, timbrico, lessicale, morfologico, sintattico, figurale, simbolico, stilistico, colto nella sua specificità, è chiamato a ricreare continuamente nella traduzione la "testualità del testo", con gusto e intuito, nel pieno rispetto dei valori semantici del messaggio letterario. Tra le innumerevoli traduzioni, questa di Sermonti, grazie anche a una struttura comunicativa chiara e distesa, si presenta quale nuova e attuale "voce dicente", pronta ad affascinare e a intrattenere. Nell'ariosa introduzione, Sermonti precisa di voler recuperare "alla nostra lingua, ai nostri pensieri" questo "monumentale libro di miti che ha irrorato la cultura dell'Occidente per due millenni" e nel contempo si chiede se il lettore di oggi, travolto da un ritmo di vita frenetico e da una tecnologia sempre più raffinata, possa ancora, e voglia, accostarsi al canto delle Metamorfosi. Eppure Dante e Shakespeare, pittori e scultori, musicisti e romanzieri hanno amato, riscritto, illustrato, dipinto le Metamorfosi, il libro che Calvino affidava al terzo millennio, e che il nostro traduttore interpreta come un dizionario mitologico dell'adolescenza che "canta il corpo dell'uomo in mutazione incarnandolo in figure letterarie". Un libro che è la summa del mito antico, ma anche delle passioni e dell'infelicità che impregnano da sempre il mondo. Storie di animali trasformati in pietre, eroi e ninfe mutati in stelle: Dafne inseguita da Apollo diviene l'alloro dei poeti; Callisto sale al cielo in forma di Orsa Maggiore; Narciso s'innamora della propria immagine riflessa nell'acqua e diviene un fiore; di Eco, respinta da Narciso, non resta che pura voce. E ancora la triste storia dei due innamorati infelici Piramo e Tisbe, che, con il loro sangue, rendono di colore scuro le bianche bacche del gelso; la delicatissima vicenda degli anziani coniugi Filemone e Bauci, mutati in alberi, ma inseparabili nell'intreccio dei rami; e Aracne che osa sfidare Minerva, e Aretusa, che si fa fonte sorgiva di limpida acqua in Ortigia per unirsi infine ad Alfeo, divenuto fiume sottomarino, e Clizia, respinta dal dio e trasformata in girasole, comunque e sempre "suum (...) vertitur ad Solem, mutataque servat amorem". E così via in un incredibile assortimento di storie che il poeta salda, con rara sapienza alessandrina, in un perpetuum carmen, capace di mostrare come dal caos iniziale la forza operosa delle passioni che affatica di moto in moto uomini e dèi trasformi il mondo fino a fargli assumere assetto stabile e definitivo (che coincide, guarda caso, con la società augustea). In rapida e piacevolissima sintesi, Sermonti ripercorre e riassume libro per libro il tracciato narrativo del poema, in misura nitida e scrupolosa, offrendo al lettore il fascino di vicende intense e straordinarie. "Favole senza morale", governate da un "geniale uomo di mondo", il letteratissimo Ovidio, che naturalmente non crede a quello che racconta. All'uomo non è dato varcare il limite del sogno.   Gabriella De Blasio

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Conosci l'autore

P. Nasone Ovidio

Ovidio fu un poeta romano tra i maggiori elegiaci. Tutto quello che sappiamo sulla sua biografia sono testimonianze lasciate dal poeta stesso.Nacque da una famiglia di rango equestre. A dodici anni si recò a Roma con il fratello per completare gli studi di grammatica e retorica dei più insigni maestri della capitale, in particolare Marco Aurelio Fusco e Marco Porcio Latrone.In questi anni compì molti viaggi: ad Atene, com’era costume, in Asia Minore, Egitto e Sicilia.Tornò a Roma dove intraprese la carriera pubblica come un funzionario, forse, di polizia giudiziaria. Contro la volontà di suo padre (che lo vorrebbe oratore) continuò a dedicarsi agli studi letterari frequentando il circolo di Messalla Corvino prima, e quello di Mecenate dopo. Qua...

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