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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2012
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Libro che si presenta, in chiave romanzata, come inevitabile contributo a colei che è stata un simbolo importante sia dal punto di vista politico che sociale e culturale: Micaela Etchebehere Feldman, detta Mika. Donna di nazionalità argentina che, nel corso della guerra civile spagnola (1936-1939), ha comandato consistenti unità di miliziani schierati su fronti tanto impegnativi quanto determinanti, di quel sanguinosissimo conflitto. Ed anche donna profondamente coinvolta nella ricerca d’una libertà dal diritto internazionalmente fondativo oltre che certificabile nei suoi essenziali concetti umanitari. Ricostruzione interessante e con descrizioni poco ricordate nel tempo: come la frammentazione politica della Germania nel 33’, la presenza d’una moltitudine di gruppi politici operai, o come tutti quei movimenti e quelle organizzazioni politiche e paramilitari pronte a raggiungere i propri scopi di potere a costo di lotte furiose; in Europa e nel mondo, e fra idealistici ardori e grandi disillusioni. Ma si tratta pure di una biografia sin troppo estetica, sfilacciata, a tratti appesantita da un fastidioso tono enfatico, poco incline ad una più attenta analisi formativa della protagonista che, data la qual sorta di mitizzazione, viene a ritrovarsi banalizzata e ridotta a forma di semplice icona. C.Matar
E' un libro in grado di suscitare emozioni vere, e interrogativi che nel deserto ideologico in cui sopravviviamo sembrano i fantasmi di un passato quasi leggendario. La storia di questa eroina anarchica e del suo compagno si intreccia con una delle tragedie più grandi del XX secolo, la guerra civile spagnola e la divisione delle sinistre europee. Senza eccessive pretese di rigore storico, le situazioni sono rievocate con verosimiglianza e spessore narrativo, suscitando quella empatia che rende i personaggi, in primis la protagonista Mika, degni di stima e rispetto.
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