Mille volte me
di Giovanni Di Muoio
Le parole, forse, sono tutto. E in questi venti racconti tragicomici le parole si moltiplicano: ci sono le parole inaspettate di certi incontri irripetibili, alla stazione o davanti a un McDonald's; le parole insospettate degli animali o dei bambini, che ci guardano e sanno che ci prendiamo troppo sul serio. Ci sono parole autentiche e un poco malinconiche, come le cabine telefoniche che servivano a nasconderle, o i sussurri di una notte sola sotto un soffitto stellato. Ci sono le parole scritte in altri libri (queste sì, da prendere sul serio, ma sempre con un mezzo sorriso) e quelle lasciate per sé sui post-it, a trasformare un monologo in dialogo: per raccontarsi un'altra volta, per orientarsi in una scrittura urgente, sorridente, irriverente. Per dimostrare a parole che la vita altro non è che un'infinita altalena tra riso e pianto.)
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