L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 5,40 €
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Fulvio Abbate riesce a portarci in quei giorni magmatici della guerra civile spagnola, in cui Juan Garcia Olivier agisce, vive e ne paga le conseguenze a testa alta, da buon anarchico. Questa biografia dovrebbero leggerla tutti quei mezzi uomini e mezzi politici di oggi.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La copertina suona, in parte, bugiarda. Sotto il titolo, si legge infatti "romanzo". Ma il volume di Abbate romanzo non lo è davvero, così come non è un saggio storiografico e neppure una biografia. Lo stesso autore ci soccorre con una definizione in positivo del proprio lavoro: "un documentario travestito da indagine". Nondimeno, a sostenerlo è una seria ricerca storica, approfondita tanto da attingere alle testimonianze scritte e a quelle orali, ai filmati e alle foto dell'epoca, alle ricostruzioni cinematografiche, alle notizie intercettate navigando nella rete, ai cimeli raccolti nei mercatini delle pulci. Per lunghi tratti, il libro di Abbate si configura proprio come il diario dei successi e delle sconfitte di questa ricerca. Oggetto ne è l'anarchico Juan García Oliver, ministro della Giustizia nelle fasi iniziali della guerra civile spagnola. Le sue vicende politiche e umane rinviano, sotto vari aspetti, al topos del ribelle maudit, il cui destino – quando i riflettori della Storia si spengono – si fa d'improvviso misterioso. Maledetto, García Oliver, fu non solo per chi gli era manifestamente nemico (i franchisti, gli stalinisti, i fascisti italiani), ma anche per molti suoi compagni d'ideale, i quali non gli perdonarono né l'accettazione di un incarico governativo che collideva con il tradizionale antistatalismo libertario, né la successiva resa di fronte all'avanzata militare del Caudillo. Per questa doppia maledizione, nonostante l'importanza del suo ruolo in quella che fu tragica anteprima della seconda guerra mondiale, di lui si sono conservate tracce relativamente labili, sia degli anni trascorsi in Spagna, sia del successivo esilio a Guadalajara, dove abbandonò la politica per una vita "borghese". Merito di Abbate averle qui raccolte e ordinate con efficace disordine.
Roberto Giulianelli
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore