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Il volume, che sostanzialmente riproduce la dissertazione di Dottorato dell’Autore a tre anni di distanza, si fonda su un’idea portante, che l’eventuale posizione di equilibrio di un sistema economico (composto di individui interagenti) vada pensata come il punto di convergenza di un processo dinamico di disequilibrio. Il disequilibrio, oltre che consistere come usuale nell’incompatibilità fra le scelte degli agenti, è primariamente pensato come effetto della disconferma dei modelli che gli individui, in un contesto di formazione genuinamente incompleta, si costruiscono sul funzionamento dell’economia in cui operano. L’interazione fra modelli individuali ed esiti complessivi determina la dinamica del disequilibrio, il cui eventuale punto d’arresto dipende essenzialmente dallo stato dell’informazione nella condizione iniziale: di qui la possibilità a priori di un continuo di equilibri congetturali.
scheda di Bellofiore, R., L'Indice 1991, n. 3
Il libro inaugura una bella collana di economia dell'editrice bolognese, e costituisce una versione rivista di una dissertazione di dottorato: alla Clueb va anche dato atto della felice iniziativa di bandire un concorso tra autori di tesi, per così dire, "di terzo ciclo", rendendo così disponibili al pubblico scritti che altrimenti rischierebbero di rimanere confinati a una circolazione limitata. Il volume di Rampa affronta in modo problematico e il più possibile discorsivo una questione nodale della teoria economica vecchia e nuova, quale quella della relazione tra modelli individuali degli agenti ed esiti complessivi. Rampa rovescia l'impostazione tradizionale, secondo cui l'analisi dinamica è necessaria soltanto per valutare la stabilità di un equilibrio individuato da una previa analisi statica: qui invece si interpreta l'equilibrio come punto stazionario di un qualche processo dinamico, che è dunque in un certo senso più "fondamentale". Secondo il punto di vista dell'autore, che espone e critica con grande chiarezza le dominanti formulazioni neowalrasiane e delle aspettative razionali, le congetture iniziali degli agenti vengono formulate in condizioni di informazione genuinamente incompleta: i modelli individuali che vengono di conseguenza formulati dagli agenti non necessariamente vengono confermati, e lo stesso continuo di equilibri stazionari finali, oltre a dipendere dalle congetture iniziali, ha stabilità soltanto locale.
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