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Momo a Les Halles - Philippe Hayat - copertina
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Momo a Les Halles
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Descrizione


Una scatola di biscotti con dentro centoquarantatre franchi, l'abito buono indossato per festeggiare il diploma di terza media, un paio di oggetti di scarso valore gettati alla rinfusa in una borsa: ecco tutto il patrimonio che Maurice, detto Momo, e Marie Moscowitz, rispettivamente quattordici e undici anni, riescono a portarsi via il giorno d'agosto del 1941 in cui scappano come ladri dalla loro casa di rue des Erables a Parigi, accompagnati dal direttore di papà Moscowitz, Monsieur Surreau, il presidente degli stabilimenti Surreau, piombato in piena notte nell'appartamento per condurli in salvo. Nel 1941, in Francia, basta avere in tasca una carta d'identità barrata con la parola Ebreo, sputata come un insulto, per essere deportati. Dopo un controllo ai documenti, papà Moscowitz è stato arrestato mentre passeggiava per le strade della capitale. Della madre dei ragazzi, invece, non si sa nulla. Dopo aver preso le carte d'identità dei ragazzi per bruciarle e aver raccomandato loro di scegliersi "un cognome che suoni francese", Monsieur Surreau li deposita nella minuscola soffitta di un palazzo nei pressi di Les Halles. In quel luogo angusto, tuttavia, Momo e Marie non sono destinati a una triste esistenza clandestina. Un mondo nuovo e affascinante si schiude davanti ai loro occhi. La stanza accanto alla loro è, infatti, il regno di Bulle e delle sue amiche. Un regno fatto di notti di bisbigli e sussurri maschili e voci di donne con l'accento delle periferie, alla maniera delle cantanti di Montparnasse...
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Dettagli

2014
25 settembre 2014
348 p., Brossura
9788854508569

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 5/5
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dani
Recensioni: 4/5

“Momo a Les Halles” descrive le vicende di Momo, un ragazzino di quattordici anni che, insieme alla sorella Marie, si trovano a dover sopravvivere a Parigi nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Spinto dalla fame, il giovane Momo si trova a cercare lavoro: lo troverà al mercato di Les Halles, prima come pescivendolo, poi come fruttivendolo, arrivando infine a diventare responsabile di un servizio di ristorazione a domicilio. Purtroppo, però, la sua fortuna è destinata ad esaurirsi: verrà incarcerato nel campo di Drancy, dove dovrà combattere per la propria vita senza sapere nulla della sorte toccata a sua sorella e ai suoi amati genitori. Trovo che questo romanzo ci trasporti nel periodo dell’Olocausto con vivida realtà e accesa speranza: le sue pagine sono costellate di personaggi positivi che cercano di aiutare i due ragazzi e, nonostante l’indimenticata atrocità delle deportazioni, ci lasciano un messaggio di speranza. Essi forniscono ai due ragazzini un senso di famiglia in un mondo senza punti di riferimento: tra tutti, non va dimenticata la figura di Bulle, prostituta dai tratti un po’ filosofici e molto pratici, quasi una mamma per Momo e le sue giustificate insicurezze. La narrazione scorre veloce nonostante il tema trattato e l’autore si dimostra una penna vivida e di cuore.

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Ale
Recensioni: 5/5

Libro splendido, uno di quei piccoli tesori della narrativa che è una fortuna trovare e un dispiacere lasciare. Assolutamente da leggere, regalare, consigliare.

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Attilio Alessandro
Recensioni: 5/5

Bellissimo romanzo, molto parigino, scritto in modo piano e semplice. Momo e la sorella durante la dominazione nazista in Francia.Commovente ma non strappalacrime, un grande romanzo popolare. Consigliato

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Recensioni

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La recensione di IBS

Una notte del mese di agosto del 1941, Maurice e sua sorella Marie vengono prelevati dalla loro abitazione da Monsieur Surreau, il direttore dell'azienda dove il padre lavora, e se ne vanno come ladri, con due o tre cose, lasciando tutto il resto in ordine.
Sanno solo che i genitori non torneranno molto presto e che devono rimanere nascosti all'ultimo piano di un palazzo del quartiere delle Halles, in una specie di sgabuzzino che misura tra passi per quattro, così mansardato da poter stare a malapena in piedi: "un buco per topi".
L'ordine è di non uscire - Parigi è occupata dai nazisti - e di non rivelare le proprie origini ebree; tuttavia, rimasto solo a quattordici anni e costretto ad occuparsi della sorella minore, Maurice - Momo - deve comunque cercare di sopravvivere, cominciando a procurarsi del cibo.
Vi riesce grazie ai lavoretti che svolge alle Halles, il celebre mercato all'ingrosso del primo arrondissement. Lì, dove il suo nome non è poi così importante, si improvvisa prima pescivendolo, poi venditore di frutta e, infine, dimostrando grande fiuto per gli affari, responsabile di un'impresa di ristorazione a domicilio, la quale si aggiudica persino un ricevimento cui partecipa, oltre ad artisti, giornalisti e politici, anche l'ambasciatore del Reich in Francia.
In poco tempo, Momo diventa un vero e proprio "personaggio" del mercato: aiutato da molti negozianti, riesce a conquistare anche la loro stima e la loro fiducia. Ma è soprattutto Bulle, la prostituta della camera accanto a prendere a cuore la situazione dei due ragazzi, rendendo la loro vita in clandestinità più sopportabile. Con la necessità di accumulare denaro per far liberare i genitori, i progetti imprenditoriali del ragazzo sembrano non conoscere ostacoli, almeno fino a quando non viene improvvisamente arrestato e internato nel campo di Drancy, alla periferia di Parigi, dove troverà, oltre alle proprie radici religiose, amici sinceri che lo sosterranno nei momenti più bui e difficili.
Nonostante il periodo storico che fa da sfondo alla vicenda sia comune a tanta narrativa contemporanea, la Seconda Guerra Mondiale non è al centro del romanzo: inserito in una dimensione corale, il vero protagonista, così come il narratore, è Momo, con i suoi stupori e i suoi turbamenti. Egli avverte la complessità, spesso ostile, del mondo dei grandi e in questa esperienza, attorniato da una serie di personaggi descritti con forza e intensità, soffre e matura, diventando un adulto consapevole delle proprie capacità e potenzialità.
La dimensione sentimentale e la progressiva acquisizione di una coscienza si integrano a vicenda, così che lo sbocciare di un amore giovanile si cala in una solida rappresentazione dei fermenti, delle contraddizioni e delle lotte dell'epoca. Particolarmente riuscita è anche la rappresentazione dei contesti, Les Halles, prima, e il campo di Drancy poi. L'immedesimazione del ragazzo con questi mondi - vividamente descritti grazie ad un lungo ed approfondito lavoro di documentazione - si realizza tramite il linguaggio, che riesce a dare una dimensione più ampia ai rapporti che li dominano ed alla tragicità del vivere che la guerra accentua.

A cura di Wuz.it

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Conosci l'autore

Philippe Hayat

1964

Laureato presso l’École Polytechnique e specializzato all’ESSEC di Parigi, Philippe Hayat ha fondato, nel 2007, 100.000 Entrepreneurs, un’associazione volta a incoraggiare e promuovere l’imprenditoria giovanile. "Momo a Les Halles", accolto in Francia da un grande successo di pubblico e di critica, è il suo primo romanzo. In Italia è pubblicato da Neri Pozza.

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