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Un mondo di differenze. Combattere la povertà negli Stati Uniti e in Europa - Alberto Alesina,Edward L. Glaeser - copertina
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Un mondo di differenze. Combattere la povertà negli Stati Uniti e in Europa
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Un mondo di differenze. Combattere la povertà negli Stati Uniti e in Europa - Alberto Alesina,Edward L. Glaeser - copertina
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Descrizione


Sia gli Stati Uniti che l'Europa sono società democratiche. Hanno radici culturali e religiose comuni. Sono società ricche. Eppure gli americani sono meno disposti degli europei a ridistribuire le ricchezze. Perché l'Europa ha sviluppato un approccio tanto diverso da quello statunitense rispetto alla ridistribuzione del reddito? Esiste davvero una linea divisoria che separa le due sponde dell'Atlantico? E se esiste, si basa su realtà economiche, istituzioni politiche o sulla psiche delle nazioni? Cercano di rispondere a queste domande Alesina e Gleaser, rispettivamente preside e docente della facoltà di Economia alla Harvard University.
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Dettagli

2
2005
20 gennaio 2005
268 p., Brossura
9788842074779

Voce della critica

Il libro è un significativo esempio di ricerca comparata e interdisciplinare. Assodato che non è sul terreno a loro più congeniale che si possono spiegare la democrazia sociale dell'Europa attuale e lo stato sociale molto più ridotto degli Stati Uniti, gli autori, economisti di Harvard, ricorrono infatti a fattori istituzionali, etnorazziali e culturali. Partono dal conservatorismo della costituzione americana - e dall'assetto istituzionale statunitense guidato "dal desiderio di limitare l'entità della ridistribuzione a favore dei poveri" - rispetto alle attuali costituzioni europee, "scritte da esponenti della sinistra socialista, sulla scia di rivolte operaie". Sottolineano come la "longevità" istituzionale d'oltre Atlantico si spiega anzitutto con la "capacità del governo di reprimere i tentativi di imporre il cambiamento con la forza", frutto, a sua volta, "delle grandi dimensioni geografiche e dell'isolamento del paese". Non meno rilevanti risultano, secondo gli autori, il diverso peso del fattore razziale e le diverse mentalità dominanti sulle due sponde intorno alla mobilità e alla responsabilità dei poveri rispetto alla loro condizione. Provocatorio e stimolante, il libro sollecita ulteriore coraggio interdisciplinare. Un confronto serrato con la storia sociale e politica (che costituisce solo un decimo della bibliografia finale) promette infatti di ancor meglio individuare concretamente gli attori e le forze, sgombrando definitivamente il campo da ogni facile generalizzazione.

Ferdinando Fasce

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