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«Alle 3 del mattino lo staff della Casa Bianca svegliò il presidente. Joe Biden era a Bali, in Indonesia, per il G20. Telefonata in codice rosso in arrivo da Washington. Un missile non identificato aveva colpito il territorio polacco. Fosse stato russo, la Nato sarebbe dovuta intervenire: scontro diretto tra l'Occidente e Vladimir Putin.»
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L'autore era inviato in Ucraina, a Donetsk agli inizi di marzo del 2014. quando Putin aveva appena annesso la Crimea e progettava l'occupazione del Donbass e della striscia che costeggia il Mar d’Azov, da Mariupol fino ad Odessa. Il Cremlino voleva amputare il territorio dell'Ucraina, che aveva deciso di uscire dalla sfera d'influenza di Mosca per avviare un percorso per entrare nella UE. Il Cremlino considerava accettabili i confini dell'Ucraina tra indipendenza e inizio del 2014 (riconosciuti per iscritto al tempo di Boris Eltsin) solo se fosse rimasta nella sfera d'influenza di Mosca come stato a sovranità imitata: non accettava l'autodeterminazione dell'Ucraina. Per esaminare gli sviluppi recenti e le prospettive Sarcina abbina brillantemente cronaca ed analisi geopolitica, analizzando le differenti sensibilità nei confronti della Russia dei vari stati aderenti alla UE, del Regno Unito e degli USA. Alcuni stati della UE a partire dalla dissoluzione dell'URSS avevano trascurato l'importanza delle forze armate per scoprire nel 2022 che la Federazione Russa era pronta ad usare la forza militare per aggredire uno stato vicino ed ampliare l'impero. La mentalità degli imperi dei secoli passati era ancora viva a Mosca ed a differenza del XIX secolo quando le potenze europee occidentali sconfissero l'Impero zarista russo, senza l'appoggio degli USA gli stati europei occidentali sarebbero in posizione di debolezza nei confronti della Federazione Russa. Per gli USA guidati da Biden quello in corso è uno scontro epocale tra l'oligarchia autoritaria di Mosca e le democrazie liberali occidentali a cui hanno il diritto di avvicinarsi stati come l'Ucraina, che nonostante le limitazioni degli ultimi anni dovute alla necessità di difendersi dalle ingerenze e dall'aggressione militare di Mosca e da traditori e nemici interni collusi con la Russia imperialista e guerrafondaia, vede nell'Europa occidentale un modello a cui ispirarsi.
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