La montagna dalle sette balze

Autobiografia necessaria a Merton per comprendere le vie tortuose che dall'infanzia all'età adulta lo hanno guidato verso una scelta non semplice: entrare in un monastero Trappista. Necessità di silenzio e meditazione erano traccia già di un temperamento incline al disordine emotivo e Merton se ne rende conto quando entra in chiese romaniche, scevre di abbellimenti eccessivi, dove far riposare mente e percezione oppure perdendosi nei boschi in lunghe passeggiate ed è in luoghi come questi che sente insinuarsi piano l'esigenza della Spiritualità, qualcosa che trascenda un mondo sempre più caotico, sull'orlo della Seconda Guerra Mondiale. Molte le parti che meritano sottolineature (ho letto la copia di mia madre accostando le sue alle mie) per tornarci sopra quando si ha voglia di allontanarsi dal turbinio della quotidianità e ritrovare un Centro interiore.

Libro di grande spessore. Libro coraggioso. Un volo verso l'infinito nella ricerca di Dio. Consigliato.

Scrivere una radiografia tale della propria anima e della propria vita è possibile solo ad un uomo dallo spirito grande come lo era Thomas Merton. Si segue quasi come un romanzo l'evoluzione di un giovane che, perduti i riferimenti genitoriali, non si rende davvero conto verso quale vicolo cieco sta indirizzando la propria vita. Eppure nessuna caduta lungo il percorso è inutile e Merton la rilegge con sapienza; è la nascita della fede che gli rende possibile questa rilettura della propria esistenza.