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Lo sto terminando in queste ore e posso solo dare un consiglio, spassionato ed appassionato: leggetelo, non abbiate timore, si tratta di un testo splendido, di uno storico che, grande dote e qualità, non solo conosce bene l'argomento di cui tratta ( sembra paradossale, ma talvolta non è così!), ma sa scrivere, comunicare in modo chiaro, lucido, con uno stile rigoroso ed efficace. Un bel libro che rimane; ottima la traduzione. bella la veste editoriale. La casa Laterza, a mio avviso, si conferma sempre più una casa editrice di qualità. Bravi.
io consiglio (ma davvero tanto tanto, anzi, di più) di leggere (ma cosa dico!) di tenere sul comodino, inteso come luogo neuronale preferito maggiormente vissuto e frequentato perciò a portata di mano sempre, questo libro: La morte di Cesare. L'ha scritto un certo Berry Strauss, un professore della Cornell University pluri-mega insignito, oltre che dei soliti dottorati immancabili per uno storico, dell'appellativo di esperto di Antica Storia Militare. Certo, chiamarsi Berry Strauss fa pensare a un musicista classico-jazz-fusion, molto black 'nd soul, vestito di bianco in accento feel-good. Invece siamo ben lontani da tutto questo e vicinissimi a noi, a casa nostra, alla storia che ci ha portato ad essere nel bene e nel male il popolo (e la politica) che siamo. Chi non conosce Giulio Cesare e le idi di Marzo? la frase negli annali degli studenti: Tu quoque, Brute, fili mi? Sorprenderà allora quanto il delitto più famoso dell'Urbe, accantonato nella nostra memoria scolastica, sia al contrario circondato da misteri meritevoli di inchiesta e, come in un perfetto giallo tra intrighi e moventi, il segno inequivocabile delle sorti del mondo stravolte. Sappiamo come è andata, è vero, ma possiamo dire di conoscere i reali colpevoli? Sono stati puniti? Hanno vinto o hanno perso? Poteva andare diversamente? Doveva andare diversamente? Chissà come saremmo se Cesare non fosse morto. Accompagnati da Strauss sarà un'avventura piacevole e intensa, lo garantisco.
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