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TEA
1995
Tascabile
5 gennaio 1995
249 p.
9788878195806

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Ho letto la terza edizione Tascabili Guanda del maggio 2016. È una raccolta di dieci racconti: 1) “Morte di mezza estate”, che conferisce il titolo all’opera, narra la tragedia di una famiglia che perde due figli e una sorella (e cognata). Il lutto travolgerà la coppia di genitori con l’unico figlio superstite; 2) “Tre milioni di yen”, ha per tema il consumismo. È una critica dell’autore all’americanizzazione della cultura rea di portare valori monetari borghesi che segnano la decadenza del Giappone. I protagonisti sono due fidanzati vittime della moderna avidità; 3) “L’amore del sacerdote del tempio di Shiga”, narra la platonica storia d’amore tra un anziano sacerdote buddista ed una donna; 4) “La paura dei thermos”. Racconto particolare, in cui la paura dei thermos sembra acquisire valenza ereditaria, quasi ad essere contrassegno della genitorialità del protagonista; 5) “Patriottismo”. Il più significativo. Il seppuku di una coppia di sposi che preferisce il suicidio piuttosto che la perdita dell’onore e la lotta contro gli amici di ieri; 6) Dojoji. Un racconto che mi ha ricordato lo stile del nostro Dino Buzzati. Misterioso; 7) “Onnagata”. Storia che ha per tematica l’omosessualità ed il teatro kabuki; 8) “I sette ponti”. Altra storia misteriosa. Forse è quella che più mi ha affascinato. Stupenda. 9) “La perla”. Qui l’amicizia rischia di essere distrutta da bugie e reticenze dettate da un certo codice di condotta; 9) “Fasce per bambini”, narra la discriminazione dei figli illegittimi.

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B.B.
Recensioni: 4/5
Il Giappone di Mishima in dieci brevi racconti.

Ho letto la terza edizione Tascabili Guanda del maggio 2016. È una raccolta di dieci racconti: 1) “Morte di mezza estate”, che conferisce il titolo all’opera, narra la tragedia di una famiglia che perde due figli e una sorella (e cognata). Il lutto travolgerà la coppia di genitori con l’unico figlio superstite; 2) “Tre milioni di yen”, ha per tema il consumismo. È una critica dell’autore all’americanizzazione della cultura rea di portare valori monetari borghesi che segnano la decadenza del Giappone. I protagonisti sono due fidanzati vittime della moderna avidità; 3) “L’amore del sacerdote del tempio di Shiga”, narra la platonica storia d’amore tra un anziano sacerdote buddista ed una donna; 4) “La paura dei thermos”. Racconto particolare, in cui la paura dei thermos sembra acquisire valenza ereditaria, quasi ad essere contrassegno della genitorialità del protagonista; 5) “Patriottismo”. Il più significativo. Il seppuku di una coppia di sposi che preferisce il suicidio piuttosto che la perdita dell’onore e la lotta contro gli amici di ieri; 6) Dojoji. Un racconto che mi ha ricordato lo stile del nostro Dino Buzzati. Misterioso; 7) “Onnagata”. Storia che ha per tematica l’omosessualità ed il teatro kabuki; 8) “I sette ponti”. Altra storia misteriosa. Forse è quella che più mi ha affascinato. Stupenda. 9) “La perla”. Qui l’amicizia rischia di essere distrutta da bugie e reticenze dettate da un certo codice di condotta; 9) “Fasce per bambini”, narra la discriminazione dei figli illegittimi. Purtroppo il libro è scarno in quanto privo di introduzione e non offre nulla se non le brevi informazioni in quarta di copertina.

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Yukio Mishima

1925, Tokyo

Yukio Mishima, pseudonimo di Hiraoka Kimitake è stato uno scrittore giapponese. Autore in particolare di romanzi incentrati sulla dicotomia fra i valori della tradizione e l'aridità spirituale del mondo contemporaneo. La sua prima opera, Confessioni di una maschera (1949), parzialmente autobiografica, gli diede subito fama e successo. La popolarità andò ulteriormente consolidandosi con La voce delle onde (1954), Il padiglione d'oro (1956) e Il sapore della gloria (1963). In seguito, con la tetralogia Il mare della fertilità (1965-1971) Mishima affermò il valore della cultura del Giappone imperiale, criticando gli esiti del processo di modernizzazione del paese. Temi ricorrenti della sua produzione sono il mito della forza e dell'eroismo, l'erotismo,...

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