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In questo libro Cristina Cattaneo, direttrice del laboratorio di Antropologia Forense a Milano e collaboratrice per l'Italia di Kathy Reichs, descrive casi che ha esaminato nel corso della sua carriera. Il suo compito è identificare cadaveri decomposti, bruciati, smembrati, altrimenti irriconoscibili. Con un team di specialisti, odontoiatri, genetisti, esamina i corpi o parti di essi che giungono al suo istituto da tutta la Lombardia. Con linguaggio semplice e comprensibile anche ai non addetti ai lavori descrive le autopsie e le tecniche attraverso cui è possibile restituire un'identità ai morti senza nome. Non si tratta sempre di delitti: molti sconosciuti muoiono x cause naturali soli, lontani dal loro paese di origine, privi di documenti, e i loro corpi rimangono a lungo nei frigoriferi dell'obitorio. Alcuni hanno anche parenti che ne ignorano la sorte, come il vecchietto caduto in un canale a Milano, la bella ragazza morta suicida con una rosa in mano, l'emigrato bulgaro bruciato in una stamberga. Nel caso di disastri di massa, il compito dell'antropologo forense è improbo e ingrato, come per l'incidente aereo di Linate nel 2001: bisogna riconoscere, con l'aiuto dei dettagli ante mortem forniti dai parenti, corpi sfracellati e bruciati, e dare ai congiunti la tragica conferma. Molte volte però, è impossibile procedere all'identificazione, come nel caso dei neonati abbandonati in un cassonetto, a morire di freddo e d'inedia, schiacciati e compattati nei rifiuti. L'antropologia forense reale è diversa da quella dei romanzi polizieschi: non avendo riscontri x un confronto, nemmeno l'esame del DNA può attribuire un nome a parti di corpo smembrate, e anche se si tratta di un delitto, in molti casi è impossibile risalire a un colpevole. C. Cattaneo è l'omologa italiana di B. Bass, direttore della "Body Farm", e come lui ha deciso di divulgare in un libro la propria esperienza. Imperdibile x gli appassionati di medicina sfrondata dalla fantasia.
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