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Il progressivo sviluppo, a partire dal secondo Settecento, dell'istituzione museale determina un cambiamento nella fruizione dell'opera d'arte, sottratta ora al suo originale ambito d'appartenenza e sottoposta, nella temporalità storica dell'allestimento, al rito collettivo dell'osservazione e della memoria. Nella dislocazione dei reperti, il museo moderno introduce una nuova modalità di interpretare l'arte che si riallaccia all'approccio critico formulato da Winckelmann: nel concreto spazio espositivo, così come in ogni storia dell'arte o catalogo museale, la dimensione dell'ékphrasis si fa al contempo descrizione comparativa in termini di stile e di ricostruzione narrativa, anche attraverso l'ausilio dell'immaginazione, di un passato scomparso. Accompagnando puntualmente il lettore nelle molteplici declinazioni di questo percorso, Gabriella Catalano documenta, in maniera ampia e approfondita, come l'attenzione di Goethe per l'antico tanto più sentita a seguito del soggiorno in Italia abbia condotto l'autore a occuparsi a lungo, sia in sede teorica che realizzativa, della dimensione della "collezione", intesa innanzitutto come "forma" e ordine delle cose pur nelle loro differenze. Ai numerosi progetti promossi da Goethe di ritorno a Weimar allestimenti, concorsi, catalogazioni, restauri si affiancano le sue molteplici riflessioni in sede saggistica. A interessare Goethe sono, tra le altre, le questioni relative a una ricezione decontestualizzata delle opere, quelle inerenti la loro originalità in rapporto alla "copia" o, ancora, quelle riguardanti il complesso interagire tra arte e identità culturale. Indagando, infine, il complesso rapporto tra linguaggio iconico e linguaggio verbale, Catalano focalizza, con competenza e acume, le "collezioni immaginarie" che Goethe elabora nei due romanzi dedicati alla figura di Wilhelm Meister ed evidenzia così come l'arte figurativa, inscritta nel contesto privilegiato della creazione letteraria, acquisisca la più ampia capacità di significazione e di metamorfosi. Daniela Nelva
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