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1965 - Oscar [Academy Awards] - Miglior attore - Harrison Rex
1965 - David di Donatello - Miglior attore straniero - Harrison Rex
1965 - David di Donatello - Miglior attrice straniera - Hepburn Audrey
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I LIMITI DELLA MAIEUTICA Solo dopo la morte del commediografo nel '50, Nobel per la letteratura nel '25, nulla poté più opporsi agli adattamenti teatrali e cinematografici ("My Fair Lady", '64) terminanti con le nozze fra Higgins ed Eliza. Ma aveva, ha e avrà sempre ragione Shaw: l'effetto Pigmalione non può che fallire, essendo un'uguaglianza e non un'identità, una corrispondenza ottenuta tramite un processo operazionale (demiurgico) e non una coincidenza che si dà, si trova e si scopre già pronta-fatta. Quest'aspetto logico ha un'immediata ricaduta ideoaffettiva, cioè tanto sul piano cognitivo, docenti vs discenti scolastici, cattedratici e universitari, quanto sul piano delle relazioni sentimentali. A meno che, nel rapporto servo-signore, la condizione servile non nasconda e occulti una preesistente indole signorile. Ps: uno dei primi programmi d'intelligenza artificiale fu chiamato ELIZA come esplicita dedica alla "morale" di questo lavoro. Tuttavia pure la maieutica reca con sé delle magagne gigantesche. Essa infatti gravita ancora nell'orbita del bene solo riparatorio, e curve ebbinghausiane di riapprendimento, nonché cure riabilitative e rieducative, sono sempre vanificate da quel tempo perduto di cui è insensata la ricerca e che lascia indelebili le tracce, le stigmate del "fuori tempo massimo": il male c'ha già sfregiato e per sempre. Non si viene guariti davvero, sanati e, peggio ancora, non è semplice accanimento terapeutico: è intossicazione iatrogena, ingravescenza degl'effetti collaterali. Continuità e gradiente fra bene riparatorio e bene preventivo non dovrebbero consentire la demonizzazione del primo, ma finora il transito al secondo lascia intendere la coesistenza anche d'un effetto soglia con annesso punto di discontinuità e di rottura. Da non augurare a nessuno.
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