Il narrare divino e umano

Il libro riporta il testo della prolusione tenuta dal cardinale Ravasi alla decima edizione del Festival Biblico di Vicenza, nel 2014. L'autore sviluppa in modo magistrale, articolandolo su tre quadri, il tema della parola: 1. La Parola divina, che è all'origine di tutte le realtà create, secondo il racconto della Genesi, e che sta a fondamento anche della storia della salvezza, dando il senso profondo a tutte le vicende umane; 2. La Parola divina che in parole umane si rende udibile e leggibile, diventando racconto della Rivelazione storica di Dio all'uomo; 3. La Parola che si fa dialogo, colloquio, come appare soprattutto, ma non solamente, nel libro biblico dei Salmi: la Parola di Dio non è un monologo di un Dio indifferente alle vicende umane, ma un intreccio di voci e di ascolto reciproci, in cui fondamentale è il silenzio come spazio di accoglienza della parola dell'a/Altro. Un testo utilissimo per una prima introduzione alla lettura della Bibbia.

Sua Eminenza il Cardinale Gianfranco Ravasi ha letto, nel corso del Festival Biblico di Vicenza del 2014, un interessante intervento sulla narrazione - divina e umana -, ora riproposto dalle Edizioni Marcianum di Venezia. Il saggio si articola in tre parti, tutte ruotanti intorno al tema del Logos, della Parola come evento archetipico che mette in comunicazione Dio con l'uomo, eternità e storia, trascendenza e immanenza, assoluto e relativo. "La parola divina, trascendente, misteriosa, eterna e infinita, sorgente del racconto, principio dell'essere e dell'esistere, diventa 'effabile', cioè racconto udibile e leggibile da noi uomini, attraverso le parole del racconto biblico, espressione della Parola suprema, e attraverso gli eventi della storia della salvezza narrati attraverso quella parola". Quindi la Bibbia come codice di riferimento della cultura occidentale, risposta alle domande di chi crede e provocazione per i dubbi di chi non crede. Il Dio biblico parla e ascolta, adottando "il registro della parola, interviene e risponde". Nell'Antico Testamento troviamo brani che hanno l'incisiva pregnanza di una sceneggiatura cinematografica contemporanea, sia quando ci narrano episodi di cronaca quotidiana, sia quando illustrano i grandi eventi storici. Nei Vangeli, Gesù stesso si rivela grande affabulatore, poiché affida il suo messaggio soprattutto a racconti esemplificativi o allusivi: le parabole. E se l'avvio del Vangelo di Giovanni ("In principio c'era la Parola") esprime in assoluto l'esaltazione del Logos creatore, l'intero racconto biblico, da Genesi all'Apocalisse, indica la necessità di un incontro basato sul dialogo tra Creatore e creature, sull' apertura al confronto e sull'impegno all'ascolto non solo in verticale, ma anche orizzontalmente, tra tutti i membri della comunità umana.