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Francesco Villari scrive molto bene, anche se a volte eccede un poco nell'incensare alcune opere del BMS soprattutto della seconda metà degli ’80, peccato veniale. Il Maestro Vittorio Nocenzi racconta la sua vita di musicista e compositore. Il testo è corredato da molte foto, non sempre di qualità sufficiente, bisogna prenderle come testimonianze storiche. Si parte dagli inizi, fine anni 60, quando Nocenzi collaborava con Gabriella Ferri e suo padre; poi il festival pop di Caracalla (Roma, 1971), per arrivare all'incontro con Francesco Di Giacomo: Nocenzi aveva chiesto a Marcello Todaro di trovargli un cantante “front man” bravo e di bella presenza, tipo Mal dei Primitives! Poi gli anni 70, quelli gloriosi del Rock Progressivo. Tutto è ben contestualizzato e ci porta alle difficoltà degli anni 80 quando i musicisti “progressive” cozzarono contro discografici sempre più interessati a prodotti commerciali di facile fruibilità. Il BMS ha saputo aggiornarsi ed è anche sopravvissuto agli “anni orribili” 2014 e 2015 con la morte di Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese ed il malore che colpì Vittorio Nocenzi. Si arriva quindi alle produzioni attuali sostenute da un rinnovato interesse, per lo meno di certi melomani, verso il “Progressive Rock”. Il testo analizza con pertinenza anche la musica ed il suo evolversi album per album. Si evidenziano i geni ispiratori di Nocenzi: Frank Zappa ed i Beatles, oltre ai classici, Bach, Beethoven, Mussorgskij. Peccato che Nocenzi non menzioni l’incontro con Zappa (riportato nel volume “Frank Zappa Domani”, Castelvecchi, 2000) a Bologna nel 1973. Villari scrive interessanti pagine introduttive sull’evoluzione della musica “giovanile” da Rock’n’Roll, a Rock, ai “Concept album” del "Progressive" e qui c’è un’inesattezza, fa riferimento a Sgt. Pepper (1967) come uno dei primi “Concept”, quando in realtà non lo è, mentre si è scordato “Freak Out” di Zappa (1966).
Da fan del Banco, che ritengo per distacco la migliore band italiana, sia del passato che del presente, ho approcciato con enorme curiosità il testo pubblicato dalla sempre ottima Tsunami. Viene raccontata, sin dalle origini, la storia della formazione romana, con i preziosi interventi del leader, tastierista e principale compositore Vittorio Nocenzi, sempre pronto ad offrire riflessioni, spiegazioni e punti di vista su quelli che sono stati i percorsi artistici e personali della band. Così vengono raccontati gli esordi nella sala prove chiamata 'stalla', la composizione dei primi capolavori del periodo progressive, Salvadanaio, Darwin o Io sono nato Libero, l'approccio agli anni 80, la sofferta partecipazione a Sanremo, la svolta pop, il successo commerciale, le fasi di oblio, lutti e la recente clamorosa rinascita con Transiberiana ed una strepitosa attività live. Un racconto emozionante, un must per tutti gli appassionati di buona musica - ovviamente soprattutto se fan del Banco - che ha nel riporto dei testi con relativi commenti i picchi massimi della lettura: rileggere porzioni di testi, capolavori immensi del compianto Francesco Di Giacomo, meravigliosa voce - fino a qualche anno fa - della band, e straordinario poeta, è un qualcosa di unico, imperdibile. Francesco era ironico, originale, profondo, commovente, ed è bello rileggerne i momenti... Meno degni di nota, invece, sono l'entusiasmo - eccessivo, a volte - dell'autore, ed il suo giudizio estremamente favorevole su qualsiasi scelta o percorso artistico sviluppato nel corso degli anni dalla band, quando in realtà nella sua lunghissima vita il Banco ha fatto anche, e non solo a mio avviso, tanti errori, o composto musica non in linea con lo spessore del gruppo... Avrei voluto, ancora, leggere più aneddoti di vita quotidiana, i quali, nell'economia del testo, sono piuttosto rari, ma per il resto lettura eccezionale. ...da leggere facendosi accompagnare dai suoni e dai colori del Banco....
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