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Anno edizione: 2003
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Nella letteratura le correnti si susseguono e i passaggi sono sempre graduali, con scatti repentini e romanzi che segnano il confine. Neuromante è uno di questi romanzi: scritto nel 1984, ha fondato quella corrente del cyberpunk che tanto ha dato alla letteratura degli anni ’80 e ’90 e all’immaginario fantascientifico, anche cinematografico. La storia: Case si è messo contro l’organizzazione criminale sbagliata e per vendetta i criminali gli hanno tolto la capacità di connettersi al cyberspazio. Qualcuno però vuole aiutarlo a riconnettersi. Ma cosa chiede in cambio? William Gibson non scrive di fantascienza per parlare di robot o di spazio, ma analizza l’essere umano e le infinite possibilità e minacce delle tecnologie. Figlio di Orwell e fratello di Dick, Gibson descrive nel 1984 un mondo talmente reale per la società di oggi che quasi stentiamo a crederci: tutti connessi ad una rete, le minacce provengono dagli hacker, il cyberspazio è il luogo della vita quotidiana e senza di esso ci si sente quasi perduti, il fine ultimo dell’umanità è il guadagno al di là del bene e del male. La lucidità di Gibson e la sua visione futuristica impressionano, se pensiamo che nell’84 Internet non esisteva e i personal computer erano agli albori. Una riflessione sulla tecnologia, un monito perché la vita prenda possesso della tecnologia e non quest’ultima prenda il sopravvento. L’incipit del libro è entrato nella storia: “Il cielo sopra il porto era del colore di uno schermo televisivo sintonizzato su un canale morto”.
Neuromante è un romanzo tutt'altro che scorrevole. Il motivo principale (o l'unico) che rende difficoltosa la lettura non è tanto la trama o il gergo utlizzato ma è lo stile narrativo. La trama all'inizio del libro è semplice da capire ma addentrandosi di più nella lettura diventa incomprensibile per via della scrittura e di descrizioni piene di dettagli che non fanno comprendere eventi che saranno fondamentali alla fine del libro.
questo romanzo è un condensato di idee fulminanti, che verranno letteralmente saccheggiate nei successivi decenni, soprattutto in ambito cinematografico. sicuramente le premesse visionarie ed ipertecnologiche alla base dello sviluppo vengono tradite da uno stile pedante; è molto strano che un'opera tanto innovativa possa risultare oggi datata, ma tant'è. Noioso.
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