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scheda di Destefanis, D. L'Indice del 2000, n. 11
l giornalista Federico Rampini riesce in poche pagine e in "tempo reale" a darci uno spaccato di una rivoluzione ormai conosciuta da tutti: la new economy. Documenta con chiarezza i fatti più salienti e i nuovi trend in una dimensione storica, anche se in questo campo la storia è datata un decennio fa. Intreccia economia con lavoro, capitalismo con democrazia, nuova finanza e schemi intellettuali in evoluzione. Internet e tutto ciò che ne deriva, oggi, significa soprattutto America, ma l'autore non disdegna richiami all'Europa con precise analisi economiche e di scenario dei paesi che più contano nei quindici. Ragionamenti chiari e non tecnici che svelano i significati delle molte sigle che vorticano nel cyberspazio e che spesso facciamo finta di conoscere. Molte pagine e un acuto approfondimento viene dedicato, con elementi difficilmente confutabili, al rapporto tra le nuove tecnologie e la formazione dei giovani e come la battaglia si vinca lì. L'accento è posto anche su una nuova geografia mondiale del sapere dove l'India e altri paesi emergenti saltano il gap industriale e raggiungono l'Occidente grazie a una predisposizione naturale tutta particolare a gestire sistemi complessi e a buone scuole, magari ereditate da un passato coloniale. La politica non è esente dagli effetti di quest'ondata oceanica, sia per il nuovo significato della parola "lavoro" - destrutturato, ageografico, atemporale ecc. -, sia per l'urto che questa provoca sui cardini delle ultime ideologie di destra come di sinistra imperniate sul lavoratore. Il termine democrazia forse sta conoscendo nuove frontiere, e non è detto che la vecchia Europa, con le sue tradizioni politiche, non sia più pronta di altri paesi tecnologicamente più avanzati ad affrontare la questione. Chiudendo il testo, gli interrogativi lasciati ai nostri pensieri sono tanti e, vista la velocità che contraddistingue il fenomeno, potremmo trovarne la risposta già domani sui nostri schermi. Pensarci prima non guasta.
Dario Destefanis
Chi si aspetta da queste pagine il solito saggio ultraspecialistico sulla New Economy, senza dubbio l'argomento più gettonato del momento, rimarrà deluso. Il libro di Federico Rampini è sì articolato, curato e rigoroso nelle sua esposizione, ma non si rivolge solamente a un ristretto pubblico di addetti ai lavori, è dedicato a tutti coloro che, anche senza una particolare preparazione, desiderano approfondire le tematiche economiche e accrescere le proprie conoscenze in materia.
Con un linguaggio e uno stile chiari e diretti, l'autore, già vicedirettore del "Sole 24 Ore" e attualmente editorialista e inviato di "Repubblica" per l'Europa, illustra i profondi mutamenti apportati dalla nuova economia non solo nel mondo finanziario e imprenditoriale ma nell'intera società, con un occhio attento anche agli sviluppi futuri. Riconoscendo la necessità di superare un'interpretazione superficiale che ha ridotto questo fenomeno di "portata storica, a una dimensione speculativa, legata a una particolare fase di euforia dei mercati" ("la New Economy non è nata né finirà in Borsa"), Rampini ne rivendica la carica rivoluzionaria in relazione ad alcuni campi specifici della società contemporanea: la politica e i rapporti tra etnie diverse. Non solo attraverso ragionamenti teorici, ma anche e soprattutto con il ricorso a numerosi esempi tratti dalle cronache recenti, si chiarisce il ruolo esercitato dalle nuove tecnologie informatiche negli assetti politici nazionali e internazionali e si profila la trasformazione del mercato del lavoro verso forme di occupazione più elastiche, nonché l'inevitabile emergere di una società multietnica, conseguenza del costante flusso di esperti informatici da paesi del terzo Mondo alle nazioni tecnologicamente più avanzate, la cosiddetta "tratta dei cervelli".
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