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Anno edizione: 2017
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La scrittura di Francesco Dezio non mi ha convinto del tutto (troppo scolastica a mio avviso). Galleggia tutto quanto in superficie. Non è da buttare ma sinceramente speravo in qualcosa di meglio.
Attenzione: la letteratura è linguaggio. Non si copiano i linguaggi. La letteratura non è sociologia mascherata di espressionismo. Su Dezio prendete una cantonata. State attenti. E' sottocultura.
scritto bene. scritto come deve essere un libro così. Bravo Francesco. so che qualcuno vorrebbe sempre leggere di tramonti sul mare o di giovani universitari alle prese con i problemi esistenziali o amorosi...e invece al mondo c'è anche dell'altro, mi spiace per voi. Se a qualcuno può dare fastidio, bè...c'è sempre la collezione Harmony per voi.
Recensioni
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Negli ultimi anni, non senza l’aiuto della crisi, il campo editoriale ha corretto un tiro che non era stato sempre razionalissimo: scoppiata la “bolla degli esordienti”, lo scouting è tornato a essere prerogativa delle “indie”; realizzato che lanciare i libri come fossero mucchi di dadi era sul lungo termine controproducente, è cominciato un percorso di decrescita del numero di uscite; l’ultimo processo virtuoso in atto, sebbene non riguardi ancora le major, è infine quello dei “recuperi” – o, alla francese, repêchage.
Il sistema distributivo, che con tanta lestezza riempie gli scaffali di novità per svuotarli allo scaglione successivo, ha il vantaggio di fare da volano ai libri che vendono da subito, ma dall’altro lato macina innumerevoli testi senza dar loro il tempo di trovare i propri lettori. Ci si trova così nella situazione paradossale in cui molti libri, pur richiesti, risultano indisponibili.
Un fatto che però apre anche a nuove opportunità: lo ha capito Giovanni Turi, fondatore di TerraRossa, casa editrice dedicata ai recuperi: tra i libri con cui ha debuttato, Nicola Rubino è entrato in fabbrica di Francesco Dezio, uscito per Feltrinelli nel 2004, che dietro l’agghiacciante titolo atto a scimmiottare Brizzi nasconde un importante “romanzo industriale” della nostra epoca.
Vanni Santoni
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