Igino Ugo Tarchetti, tra le voci più originali della Scapigliatura milanese, pubblicò Una nobile follia nel 1867, uno dei primi romanzi italiani apertamente antimilitaristi. Il protagonista, l’ufficiale di fanteria Vincenzo D., reduce dalla guerra di Crimea, racconta in prima persona il proprio doloroso itinerario di formazione e pronuncia una condanna radicale della vita militare e delle convenzioni sociali. Romanzo “impuro”, sospeso tra pamphlet e autobiografia, Una nobile follia mescola modelli manzoniani e foscoliani, ma anche lettere, aforismi e pagine di diario, componendo il ritratto di un artista martire e di una psiche tormentata, fino a mettere in crisi la forma stessa del romanzo. Questa edizione, curata da Lavinia Spalanca e pubblicata da Giorgio Pozzi Editore, propone il testo definitivo edito da Treves nel 1869, riveduto e aggiornato dall'autore, offrendo ai lettori contemporanei un’opera che resta centrale per comprendere l’Ottocento italiano e l’esperienza scapigliata.)
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