Indice
Introduzione
1. La mia guerra. Non avevo ancora sei anni ed ero già in guerra contro Francia e Gran Bretagna
2. La città bombardata. Le sirene che suonavano stridule, a volte senza motivo. Le notti in cantina a sentir recitare il rosario. Papà preferiva continuare a dormire nel suo letto
3. Fascio littorio e «Piccole italiane». I Diktat della tirannide. I nuovi bombardamenti, le stragi, gli ordigni dirompenti e incendiari. E lo «sfollamento» obbligato. La casa sul quadrivio
4. SFOLLATA! La scuola rurale e i «bulli» anni Quaranta. Le difficoltà di adattarsi in un mondo diverso. La «sindrome Ptsd»: disturbo post-traumatico da stress della guerra e dello sfollamento
5. Lo «spettacolo» dei bombardamenti su Torino in fiamme, osservato da lontano, in tempo reale. Il pathos percepito da vicino. L'argenteria di famiglia, liquefatta dagli spezzoni incendiari, scendeva festosa lungo lo scalone di casa
6. Un passo indietro e un «lieto evento» problematico. «Grazie dottpr Semmelweis». Incominciamo dall'inizio. Il mio primo ricordo: un valzer musette come ninna nanna
7. Ricordi dei ricordi, o memorie ereditate. Nella mia famiglia eravamo abituati a nascere a Torino. Da secoli. Le amicizie e le tradizioni spazzate via dalla guerra
8. Quattro genitori, due case e un'infanzia alla grande. Una mamma appassionata lettrice... E una madrina che somigliava molto a una «fata madrina»
9. L'arte di passeggiare, raccontare, immaginare. Dalle fiabe alle Avventure del Barone di Münchhausen, alle saghe nordiche, al Faust>/i>di Goethe, ad Ariosto e al volo di Astolfo sulla luna. Passando per Iliade e Odissea
10. Il Signor Gegiu e la signora Gegia. Qualche cenno su come ragionano i bambini e sulle emozioni: quelle che provano e quelle che attribuiscono gli adulti
11. Dei miei dissapori con Dio. I «fioretti». Prima Comunione numero uno, e Prima Comunione numero due. Devozione ai sacramenti, o «Ballo delle debuttanti»?
12. Viareggio: la scoperta del mare e vacanze da sogno. Qualcuno aveva già inventato da tempo la «dolce vita». E persino la pesca nei fiumi. «Oh, bella!». L'incontro con i «cercatori d'oro»
13. Carro bestiame e Divina Commedia. Viaggio con mio fratello a Trana. Durante il percorso ci hanno mitragliati da un aereo: tedesco o americano? Forse miravano «solo» a spaventarci e dissuaderci dall'intraprendere altri viaggi
14. Di quanto sia difficile riadattare se stessa a comportarsi da signora. Qualcosa sembrava cambiato fra me e la mia madrina
15. Gli uomini al muro, per rappresaglia. Ero stata presa in ostaggio dai tedeschi. Quando ho perso la mia unica occasione di entrare e viaggiare in un carro armato. «Non sono proiettili! Non è vero che ci sparano addosso!»
16. Ero diventata una smaliziata giocatrice di poker. Ma all'improvviso sono stata abbandonata a me stessa. Infine ero tornata a vivere da «sfollata». Quel ragazzo morto... Seppellito nel bosco tra le foglie dell'autunno
17. La Wehrmacht aveva occupato il mio lettino rosa. Biberon, soldati tedeschi e coniglietti bianchi (d'angora) tra fiabe, saghe e poemi germanici
18. L'olandese volante. Le gloriose «rappresaglie dei villici patriottici». Intellettuali e bifolchi. Se il «nemico» è più colto, intelligente e simpatico dell'«amico». E talvolta anche meno pericoloso
19. Come un'antropologa culturale. Ma non erano le isole della Nuova Guinea. La «GRANDA». Una società matriarcale? Risaie e mondine. Il bambino dal labbro leporino e la punizione divina
20. La guerra era finita e anche l'infanzia. Ed era giunta la morte che non conoscevo. Il primo giorno di scuola, da sola. Ero diventata «quasi» grande, e avevo messo da parte le cose dell'infanzia...
21. Toh, chi si rivede! L'Iliade e l'Odissea... L'adolescenza: «momento psicologico di passaggio tra fanciullezza ed età adulta». Götterdämmerung o Ragnarök: il crepuscolo, la caduta o la morte degli dèi Germani, dopo tre gelidi inverni. Ma anche la caduta o la morte dei miei dèi
22. Gli Autori russi dell'Ottocento mi attendevano nei grandi armadi di casa. «Il secolo d'oro della letteratura russa»: un mondo nuovo, straordinario, con impareggiabili amici scrittori, i miei maestri di vita