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Perché leggere questo libro? Ecco tre buone ragioni. LA STORIA: si concentra intorno alle vicende di due donne, Dorina e Angela, che hanno trascorso insieme un'infanzia frantumata in orfanotrofio, intrecciando un'amicizia spinosa - carica di abbandono e violenza - e che oggi si rincontrano in carcere. Dorina da donna libera, cuoca inappagata e triste e Angela da reclusa, assassina che cova fantasmi e desideri. I PERSONAGGI: Dorina e Angela, il freddo e il fuoco, la grazia e la bruttezza sono i personaggi indimenticabili del romanzo di Emilia B. Cirillo, figure che fatichi a lasciare quando hai finito il libro! Donne che cercano un proprio spazio nella vita e si cercano nella storia. LA SCRITTURA: sapiente e raffinata, a partire dagli incipit. L'autrice ha una spiccata abilità nel descrivere la bellezza dei luoghi e il suo contrario - il Conservatorio di Santa Geltrude di Atrani, il carcere, Napoli - nel rappresentare l'accumulo di vita negli elenchi di oggetti acquistati al supermercato, in quelli di pietre preziose, oppure di fiori e piante. E' una scrittura capace di raccontare lucidamente i nostri giorni, la crisi di tante piccole e medio imprese in primo luogo, la crisi della famiglia. Ma è anche magica, quando Dorina "legge" immagini nello strato di amido lasciato dal riso nel lavabo, sogna o, semplicemente, vive.
La struttura del romanzo crea una spirale concentrica data dai brevi capitoli che lo compongono. Iniziano con un "Mosca cieca" e si concludono con un "Perline bugiarde", ambedue i titoli ci riportano a giochi infantili. Chi di noi non ha giocato a mosca cieca o infilato perline per inventarsi una collana? I giochi infantili a loro volta ci introducono alla vicenda del libro: due bambine, una l'alter ego dell'altra che si compenetrano dando vita ad una storia a volte avvincente, a volte dolorosa o disperata, ma, comunque, piena d'amore. L'uso magistrale dei tempi verbali per sottolineare la diversità delle due protagoniste:passato per Angela, presente per Dorina, i nomi così discordanti all'apparenza, ma legati al luogo dal quale la storia parte: un orfanotrofio tenuto da suore e situato nella costiera Amalfitana, vista anche la splendida ricetta " e mulegnane c'a ciucculata". Ne consiglio la lettura.
"il tempo che c'è concesso è davvero un affare molto impegnativo, per questo capita spesso di fare disastri" Quanto sono vere queste parole, a volte pensiamo di poter rimediare a tutto o di avere infinite possibilità, ma non è così. Angela e Dorina sono le protagoniste di non "Smetto di aver freddo", ma protagonista di questa storia è soprattutto la vita, quella che non possiamo scegliere perché ci piomba addosso alla nascita, attraverso le scelte di chi ci genera, e la vita che costruiamo giorno per giorno, fatta del nostro libero arbitrio, fatta della casualità e delle opzioni a noi concesse. Emilia Bersabea Cirillo nel suo racconto della vita di due donne, incontratesi durante la loro triste infanzia, descrive la vulnerabilità dell'essere umano , la complessità dell'universo femminile, l'importanza delle semplici scelte che ognuno di noi fa giorno per giorno; descrive la vita e non lo fa solo attraverso le due protagoniste, Dorina e Angela, ma attraverso tutti i personaggi che accompagnano questa storia. I segreti, le esperienze vissute e magistralmente descritte danno vita ad un libro complesso, articolato, ben strutturato. Il lettore è costantemente in contatto col freddo mondo di Dorina, con la solitudine di Angela, la disperazione di Walter, la disillusione di Rosalia, la saggezza di Suor Vittoria, l'amore incondizionato di Antonia. In "Non smetto di aver freddo" non vi è mai un calo del ritmo, Non ci sono momenti piatti. E' una storia incalzante nei suoi continui cambi di ambientazione e personaggio, lascia il lettore continuamente interessato, incuriosito. Non manca una catarsi dei personaggi , ognuna delle protagoniste a modo proprio ha una risoluzione, condivisa o non, che lascia al lettore un senso di completezza. Ho amato questo libro, p
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