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Anno edizione: 2004
Anno edizione: 2004
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Tre racconti interessanti, pervasi da una sorta di amarezza o di rassegnata accettazione nei confronti della vita e delle scelte che, più o meno forzatamente, siamo costretti a fare; storie semplici, lineari, che nascondono la complessità dei rapporti interpersonali e familiari. Il messaggio riesce ad arrivare e gli ingredienti ci sono tutti per rendere interessante la lettura del libro; peccato che in alcuni punti non siano ben dosati, lasciando troppo spazio a fattori di contorno che diluiscono al limite l'essenza della narrazione. Nonostante ciò resta un valido prodotto letterario, sia per la profondità del messaggio che lascia trapelare che per la scrittura fluida ed elegante.
Non tragga in inganno il voto di 3/5, risultante grazie, e per fortuna, all'ultimo dei tre racconti da cui il libro è composto, infatti solo quest'ultimo gratifica del tempo concesso alla lettura, che male per fortuna non fa, e dà un motivo per acquistare in futuro un romanzo di quest'autrice insignita di Premio Nobel per la Letteratura.
Levigàti: questo è l'aggettivo/appellativo che mi sembra più calzante per questi tre racconti. Qualsiasi scrittore avrebbe fatto tre "bei" libri dai tre racconti che compongono il libro; sobri, misuràti, essenziali ma profondi, addirittura sfacciati o dissacranti in alcuni passaggi, Doris Lessing - indiscussa e indiscutibile maestra - li mette assieme come i tempi di una sonata classica, dai tempi posposti rispetto ai canoni: prima un adagio, poi un presto agitato e al termine un andante spianato. Grande scrittrice. Ne nascessero.
Recensioni
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