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Notizie da un'isoletta - Bill Bryson - copertina
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Notizie da un'isoletta

Descrizione


Dopo circa vent'anni trascorsi in Inghilterra, Bill Bryson decide di tornare negli Stati Uniti, suo paese d'origine. A far scattare la decisione, la notizia che quasi quattro milioni di americani credono di essere stati rapiti dagli alieni. Prima di lasciare lo Yorkshire, Bryson si concede un ultimo viaggio attraverso l'Inghilterra. Un racconto caratterizzato da un inconfondibile humour, da una curiosità mai paga e da una grande sensibilità. Il risultato è un'Inghilterra inedita, tutta da riscoprire.
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Dettagli

2004
19 febbraio 2004
324 p., Brossura
9788882465148

Valutazioni e recensioni

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Anna Lisa
Recensioni: 5/5

Gustoso, curioso, intelligente: questi aggettivi possono ben rendere lo sguardo di Bryson sulla sua amata Inghilterra, che ci fa conoscere in modo mai banale. Stupendo l'ultimo capitolo, su Cape Wrath. Un classico della letteratura di viaggio.

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Andrea
Recensioni: 4/5

Lettura molto piacevole e divertente. Per me che avevo fatto più o meno lo stesso viaggio (forse un po' più alla ricerca dell'Inghilterra e meno degli Inglesi) qualche anno fa, è stato come tornare indietro nel tempo e rivivere le stesse esperienze con un occhio diverso. E, come scrive Mordecai Richler, Bryson è sicuramente un buon compagno di viaggio.

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Simone
Recensioni: 5/5

Mi sono trovato a ridere e ad indignarmi insieme al protagonista. Uno sguardo diverso e divertito verso un paese che o sia ama o si detesta. L'autore, come il sottoscritto, ha amato molto la Gran Bretagna e tutto quello che gira intorno a termine "essere inglesi", per questo e per mille altri piccoli motivi, tra cui la scrittura brillante e l'eccellente traduzione, ho amato molto questo libro.

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Voce della critica

Bill Bryson, scrittore e giornalista, americano di nascita e inglese di adozione, è noto anche in Italia per i numerosi libri di viaggi, tra cui America perduta (Feltrinelli, 1993), un viaggio nell'America provinciale più nascosta, ancora attaccata al sogno domestico degli anni cinquanta. Anche questo nuovo libro racconta un viaggio sentimentale: dopo vent'anni di permanenza in Inghilterra, Bryson decide di tornare a casa: le radici non si sono mai spezzate. Prima di partire vuole però dare un addio all'isoletta che ha imparato a conoscere e ad amare come una seconda patria e si mette in viaggio da solo, ripartendo significativamente da Dover, dove era approdato, giovane entusiasta quanto sprovveduto, tanto tempo prima. Il viaggio si svolge in treno, in autobus dagli orari improbabili, a piedi e talvolta in macchina, toccando villaggi di campagna, centri commerciali, città un tempo importanti e ora sprofondate nella crisi economica, angoli di solitudine e mete di frotte turistiche. Proprio come i viaggiatori inglesi del Sette e Ottocento si avventuravano sul Continente, e raccontavano dei capolavori d'arte, delle belle donne o dell'avidità degli osti, Bryson racconta se stesso e la sua storia d'amore con l'Inghilterra, e nello stesso tempo ci consegna un quadro di Inghilterra contemporanea composto di mille tessere: gli splendidi panorami naturali (dalla costa meridionale, alla regione dei Laghi, alla Scozia), le città, i tormenti del traffico, la decadenza del porto di Liverpool, i minuscoli affascinanti musei di provincia, il "rinascimento" di Glasgow, e poi considerazioni apparentemente svagate sul carattere nazionale degli inglesi (esilaranti le argomentazioni con cui sostiene che i britannici avrebbero potuto vivere sotto un regime comunista meglio dei russi), sui giornali, sui palinsesti televisivi, sul suo essere americano in Inghilterra. Quando non cede a un bozzettismo un po' facile, Bryson ci permette di cogliere aspetti del mondo inglese nuovi a chi in Italia conserva inconsapevolmente certi stereotipi (più vicini a James Ivory che non a Ken Loach), rivelando che anche in Inghilterra vengono perpetrati scempi edilizi, che la Bbc non è il tempio del giornalismo che ci è stato tramandato, che i trasporti pubblici non brillano per efficienza, che il tracollo economico che ha colpito il nord del paese continua a fare vittime. Certo, Bryson rende chiaro fin dall'inizio che non intende fornire un'analisi socioeconomica: la sua è una dichiarazione d'amore per la Gran Bretagna, in tutte le peculiarità e contraddizioni che conserva tenacemente. Come i veri grandi amori, anche questo sa vedere le debolezze dell'oggetto amato, ma sa anche dimenticarle.

Franca Cavallarin

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Conosci l'autore

Bill Bryson

1951, Des Moines (Iowa)

Giornalista e scrittore statunitense. I genitori, William and Mary Bryson ebbero altri due figli, Michael e Mary Elizabeth. Iniziò gli studi presso la Drake University ma li abbandonò nel 1972 quando decise di girare per quattro mesi per l'Europa. Fece ritorno in Europa l'anno successivo, con il suo compagno di scuola Stephen Katz. Alcuni episodi di questo secondo viaggio vengono rispolverati in Una città o l'altra, che documenta un viaggio simile intrapreso da Bryson vent'anni dopo.Nel 1975 la coppia tornò negli Stati Uniti dove Bryson terminò gli studi. Nel 1977 si trasferirono nuovamente nel Regno Unito dove rimasero fino al 1995. Durante la sua permanenza nel Regno Unito Bryson lavorò come giornalista, prima per il The Times e più tardi...

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