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Fitte indagini in otto giornate tesissime fra colpi di scena e percorsi umani e sentimentali che si intrecciano, trasformandosi in una crudele sfida in cui ognuno metterà a rischio la propria esistenza e i propri affetti.
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Nelle prime pagine del libro mi sembrava di essere finita dentro un frullatore che mischia tutte le caratteristiche dei gialli polizieschi italiani degli ultimi anni ( c ' è il poliziotto tontolone alla Catarella, la scala delle rotture di coglioni di Schiavone, il medico legale toscanaccio di Ricciardi, la storia tra l'ispettore e la dottoressa dei bastardi di Pizzofalcone, manca solo Colandro ), ma verso la fine è molto peggio, perché si vira verso scene hollywoodiane alla Nicolas Cage o Steven Seagal ambientate a Milano, con sparatorie al Parco Lambro e poliziotti che escono indenni da sotto le macerie di palazzine che esplodono al Parco delle cave, per non parlare della drangheta calabrese, la mafia russa, il traffico degli organi e tanto altro... Tutto ciò per dire che c'è troppo, troppo di tutto condensato in una settimana, neanche Dan Broun, ma nonostante ciò la lettura risulta fluida e scorrevole, nel complesso molto godibile. Alla fine delle quasi 600 pagine il dubbio che mi resta è : ma Mandelli ce l'ha la patente?
Amo i libri voluminosi, con trame complesse, ricchi di similitudini e metafore. In questo romanzo c'è troppo di tutto e questo, a un lettore accanito come me, non fa piacere. Mi spiego. La notizia di una uccisione macabra allerta l'Unità di Analisi del Crimine Violento a Milano. La stessa squadra indaga sull'omicidio di un noto e ricco gioielliere. Ciò che disturba non è la trama, ma la lungaggine ripetitiva della narrazione. Dopo Giorgio Scerbanenco è difficile la perfezione del noir. Scusate se mi ripeto. 🌸
Decisamente piacevole
Recensioni
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