Nuovi riti, nuovi miti

Mi domando se sia stata una buona idea quella di pubblicare nuovamente un testo critico e di considerazioni sul sociale dopo 40 anni lasciandolo inalterato, o quasi. Gli stupori, le considerazioni e soprattutto le indignazioni di Dorfles che qui si trovano portano il rischio, per chi non conosce l'autore ed ignora le sue inalterate vivacità ed ubiquo interesse nonché l'energia (dotata di terminologia ultima e non antiquata come nel libro) con cui affronta l'attualità negativa o positiva che sia, di farlo apparire come un irascibile trombone. Molte delle questioni esaminate nel libro sono datate, hanno avuto montagne di parole spese sopra e, nonostante Dorfles sia stato il primo ed il più acuto ad osservarle e commentarle non sono certo di attualità. Per chi lo segue e lo ama, invece, un'ulteriore conferma a ritroso di una vita dedicata alla curiosità.