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(scheda pubblicata per l'edizione del 1989)
scheda di Realis Luc, O., L'Indice 1990, n. 2
"Il nuovo che avanza" è una raccolta di undici racconti brevi, l'esordio letterario di Michele Serra, giornalista satirico e di costume. Soggetto di questi racconti è la "vita moderna", quella che immaginiamo svolgersi nella città moderna per eccellenza: Milano. In uno scenario quasi sempre buio, dove l'asfalto urbano e le automobili si sostituiscono alla natura nel guardare l'uomo con indifferenza, compare un'umanità misera, piccola, servile, in tutto assoggettata agli obblighi comportamentali degli "stupidi" anni Ottanta. Il primo racconto, che dà il titolo al libro, è narrato dalla voce di Giuseppe Biancosarti Genghini "... sono tra quelli che quando passò la legge sullo sponsor individuale obbligatorio scelse di chiamarsi come una cosa da bere..." Così si apre la lunga schiera degli ignavi o dei ribelli dell'inessenziale, che cercano di opporre un ultimo frammento di identità all'incalzare del tautologismo pubblicitario. In "L'assassino", un signore grigio e dimesso confessa al giudice istruttore di aver scelto le sue vittime tra commesse e negozianti che snaturavano l'essenza del loro lavoro attraverso insopportabili artifizi verbali (non più panetteria ma boulangerie)... e così via fino al disperato monologo di "Walter", un uomo annientato di fronte all'inutile proliferazione dei dentifrici.
La grande città come trionfo dell'inessenziale e del superfluo, dell'artificiale sul naturale, del superfluo sul necessario. Una serie di racconti sugli inganni del moderno visto come luogo di equivoci.
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