Questo disco del Choir of St John’s College Cambridge diretto dall’artista esclusivo della Chandos Andrew Netsingha rende un meraviglioso omaggio al repertorio corale sacro che fiorì in Francia all’inizio del XX secolo. Il programma comprende le messe solennelle di Louis Vierne e di Jean Langlais, a cui fa corona una serie di brevi brani di Francis Poulenc e di Olivier Messiaen. Sotto il profilo stilistico, queste due messe solennelle presentano numerose analogie con la Messa in fa diesis minore op. 36 di Charles-Marie Widor, che era stato professore di organo di Vierne. In ogni caso, sia Vierne sia Langlais – compositori accomunati dal fatto di essere entrambi ciechi dalla nascita, di aver studiato al Conservatoire di Parigi e di aver ricoperto per molti anni la carica di organisti in molte delle chiese più famose di Parigi – utilizzarono una scrittura cromatica decisamente più innovativa e sfruttarono fino in fondo le infinite risorse timbriche dell’organo. Va sottolineato che in questa registrazione si è deciso di utilizzare un solo organo anziché i due che erano disponibili in quasi tutte le chiese parigine all’epoca di Vierne e Langlais. Sebbene sia l’unica opera liturgica corale che Olivier Messiaen diede alle stampe, l’incantevole mottetto O sacrum convivium presenta due degli elementi stilistici più emblematici del compositore francese, vale a dire l’utilizzo di armonie cromatiche nell’amatissima tonalità di fa diesis maggiore e l’aumentazione del valore delle note per liberare la musica dalla sua regolarità ritmica. Molto simili sotto parecchi aspetti ai Quattro Mottetti pasquali, le quattro brevi Prières pour Saint François d’Assise di Francis Poulenc furono scritte per un coro maschile composto solo da tenori, un fatto che comunque non ne pregiudica la varietà timbrica, grazie a una brillante scrittura che oscilla da tre a sei voci.
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