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Belli tutti i racconti, ho adorato Odette (da cui anche il film). Consigliatissimo per chi é alla ricerca di un autore moderno di spessore, e profondità, difficili da reperire. Schmitt affronta i tempi più intimi sempre con una punta di ironia, accidia, perfidia ed insolita delicatezza, senza scadere nel “facile” mood delle volgarità, o banalità reperibile (ahimè) in molti suoi colleghi.
Che dire, il "solito" sublime Schmitt!!! I racconti che ho preferito sono stati oltre Odette, "Il falso" , "L'intrusa" ed "E'una bella giornata di pioggia"...sentimenti e riflessioni trasudano da ogni pagina, in una scrittura fluidamente elegante (con una traduzione come sempre all'altezza!). Da leggere, conservare, e rileggere più volte, come tutti i suoi libri!
Otto racconti incentrati su otto donne, diversissime per carattere, età, stile di vita, possibilità di realizzarsi…….ma accomunate dal tema della ricerca della felicità o almeno, delle seconde occasioni che la vita talvolta offre. Gli esiti sono diversi, e non poteva essere che così, dato che diversi sono i punti di partenza; ma in tutti i racconti la nota dominante mi è sembrata quell’atmosfera di malinconia, tenerezza e “ottimismo-nonostante-tutto” che sono anche i tratti dominanti degli altri libri dello stesso autore che ho letto finora, sempre con piacere. Ci sono situazioni piuttosto tristi e struggenti (solo per citarne due: una malattia tremenda come l’Alzheimer per la protagonista de “L’intrusa” e lo stato di prigionia per le protagoniste de “Il libro più bello del mondo”) ma come suo solito l’autore evita di cadere nei toni lacrimevoli tout-court grazie al suo modo di incedere delicato, venato a volte da un lieve umorismo che fa sorridere e addolcisce la portata emozionale della storia, altre volte da un tocco di compassione benevola che porta ad evidenziare il bene che comunque si può ancora dare e ricevere, anche in situazioni difficili. La commozione che ne scaturisce è stata, almeno per me, quella che porta a versare qualche lacrima con un sorriso. Quella cioè che ti lascia anche una piacevole sensazione di serenità, nonostante le pagine appena voltate, e che ti riporta alla mente la validità di un monito troppo spesso trascurato: quello che ricorda quanto spesso si percepisca la felicità solo quando la si è perduta. E quanto sia fallace perseguire un’idea di felicità fatta di luoghi comuni validi per tutti, come se esistesse solo un tipo di felicità e non, invece, tante sfumature di questo stato d’animo, commisurate ad ognuno………che possono anche portare ad affermare “E’ una bella giornata di pioggia” (titolo del secondo racconto) e percepire la sincerità del sentimento sotteso prima ancora della (apparente) contraddizione.
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