L' odore acido di quei giorni

Lo stile di questo autore, ricorrente anche in altre opere, è semplice e diretto, un modo per spiegare ciò che invece è stato, ed è ancora, un insieme di forze complesso, loschi individui, vischioso, intrecciato, un qualcosa più grande di noi. La narrazione di sfondo dei fatti antecedenti lo scoppio degli incidenti del marzo '77 a Bologna è bella e curata e mi ha permesso di scoprire dettagli che non conoscevo. La descrizione della provincia emiliana è molto bella e assomiglia alle mattine nebbiose di novembre e al freddo inverno che ricopre di brina la campagna. Sullo sfondo della storia italiana di quegli anni Alessandro e Francesca sono delle metafore della giustizia, così dannatamente assente, del coraggio, del coraggio di buttarsi mettendo in gioco il futuro delle relazioni verso ciò che di più caro si ha al mondo, i propri figli. Le ultime 40 pagine si leggono d'un fiato e capita di ritrovarsi in mezzo. Il 14 marzo Bologna fu percorsa da carri armati e furono i titoli di coda, chi ci governava aveva vinto tramite la repressione. Chi ci governava non aveva la coscienza pulita. Le ultime pagine riportano alla strage del 2 agosto 1980, in quel momento nessuno immaginava come si sarebbero evoluti i fatti, ci sarebbero state altre bombe, altre sparatorie, altre vittime innocenti. Lobby, associazioni illegali di enorme potere controlleranno i mercati più lucrosi, droga, prostituzione e ogni forma di arricchimento illecito. E un giorno avrebbero finito per governarci.

Ho scoperto da poco questo autore, ma è veramente una bella sorpresa. Questo è il terzo romanzo, forse il migliore, anche se è difficile fare una classifica. Qui siamo fra il '76 e il '77 in provincia di Bologna. Un killer solitario ammazza donne, tutte alla stessa maniera. Una di queste, che poi si rivelerà essere un'agente sotto copertura infiltrata tra le frange neofasciste di Ordine Nuovo per scoprire il killer, si salva a stento solo per l'intervento del dottor Alessandro Bellezza, radiato dall'Ordine dei medici perché -pur costretto- aveva operato di nascosto un brigatista rosso, poi morto, senza avvisare le autorità di polizia. Dopo qualche giorno di smarrimento, Bellezza e l'agente, di cui ora conosciamo anche il nome, si buttano sulle tracce dell'assassino, aiutati dal locale comandante dei carabinieri. Il tutto intervallato dalle continue notizie di sparatorie, di manifestazioni, del movimento del '77 con le cariche della polizia, della cacciata di Lama dall'Università a Roma, per finire poi nelle ultime pagine ad un rapido cenno alla strage della stazione di Bologna.

...Il libro è originale nel periodo considerato e nella ricostruzione di quei tempi, nella zona fuori dai grandi circuiti (i paesi del bolognese), nell'intreccio giallo che appassiona ...Il finale lascia un pò a desiderare, ma capisco cche non era facile concludere una storia così "complessa" ... Interessante, in ogni caso, e consigliabile ...