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Non ci si può difare di nessuno a Evelyn Bay.
«Come sempre, Harper riesce a evocare con maestria il paesaggio mentre tesse una tela intricata ed elegante, piena di segreti da tempo celati e pronti a venire alla luce» – The New York Times
«Sfaccettato, ricco di atmosfera e scritto meravigliosamente» – The Sun
«Ancora una volta, Harper dimostra la sua capacità nel rappresentare la paura e il pericolo che si nascondono nelle vite normali» – Daily Mail
«Ormai è chiaro che Jane Harper ha un dono» – Daily Telegraph
Evelyn Bay, paradiso per i surfisti in Tasmania che si riempie e si svuota al ritmo della stagione turistica, come tutte le piccole comunità si regge su una fitta rete di segreti e complicità. Quando Kieran torna nei luoghi della sua giovinezza insieme alla compagna Mia e alla figlia di pochi mesi ritrova spazi, colori, ricordi, e un padre afflitto dai vuoti della vecchiaia. La sua famiglia non ha mai accettato la morte di Finn, il fratello maggiore, inghiottito dal mare insieme al socio Toby nel tentativo di soccorrere Kieran in pericolo durante la tempesta più violenta che si ricordi. E Kieran è condannato a custodirne la leggenda inattaccabile e a sentirsi sempre inadeguato a confronto. La vacanza, che fin da subito ha un tono melanconico, prende una piega drammatica quando sulla spiaggia viene ritrovato il corpo di Bronte, cameriera del bar-ristorante locale appassionata di fotografia, e partono le indagini che riportano a galla un'altra tragedia avvenuta nella furia di quella stessa memorabile tempesta. Ma che cos'è successo davvero allora? E com'è morta Bronte? Mentre ritrova i vecchi compagni – Ash e Olivia, ora in coppia, e il suo migliore amico di sempre, Sean – Kieran dovrà affrontare la verità su quanto è accaduto quel giorno terribile di dodici anni prima, e dirla prima di tutto a sé stesso.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Quarto libro che leggo di questa autrice, è stato quello che meno mi è piaciuto: la trama mi ricordava vagamente un romanzo di Fiona Barton (Il Sospetto) ed è nettamente inferiore ai precedenti. Peccato.
Con questa quarta opera Jane Harper si conferma definitivamente un’eccellente rappresentante del genere thriller: ormai non è più il caso di parlare di una meteora nell’affollato panorama di questo comparto letterario, ma di una scrittrice che sa decisamente il fatto suo. “Ombre nell’acqua” è un libro a cui si rimane incollati fino all’ultima pagina, uno di quelli che fanno posporre il pranzo o la cena, rimandare una telefonata, saltare la televisione per una serata. Nelle sue pagine c’è tutto il fascino esotico del lontano Nuovissimo Mondo e con questo romanzo approdiamo addirittura in Tasmania, un’isola per la maggior parte di noi alla fine del pianeta. Se un appunto deve essere fatto è forse a proposito della fine in cui la soluzione del recente omicidio viene letteralmente a galla con il disvelamento di un delitto vecchio di dodici anni, forse un po’ troppo sbrigative, ma questo non intacca la qualità del libro che per tutte le sue pagine mantiene alta la suspense, distribuendo sospetti inquietanti su vari personaggi con la conseguenza di depistare sapientemente il lettore. Insomma, brava, brava, brava, per cui ovviamente consigliatissmo.
Anche questo libro dimostra l'ottima qualità di narratrice dell'autrice. Gli altri erano un po' più calati nella natura australiana; questo parla di Tasman e quindi di mare però è più incentrato su un dramma umano. Si legge sempre bene, riesce ad far entrare il lettore nella comunità di Evelyn Bay. Finale inaspettato, anche se manca qualche piccola spiegazione (es. come il protagonista arriva a capire).
Recensioni
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