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A me questo autore continua a piacere. Sarà il ritmo pacato, l'ambientazione grigia ma interessante, i personaggi molto "sobri". E poi quella costante (mai fastidiosa) presenza di riferimenti alla storia recente del popolo tedesco, evidentemente un passato così difficile da digerire e da elaborare... Da leggere, piacevolmente.
Recensioni
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A sei anni dall'eclatante successo del romanzo A voce alta , Schlink chiude con questo giallo la trilogia dedicata alle indagini del detective privato Gerhard Selb. Il lettore viene coinvolto in una vicenda poliziesca alla Dürrenmatt, nella quale filtrano tuttavia temi complessi quali la vecchiaia e il rapporto dei tedeschi con la loro storia. All'ormai settantenne, umanissimo e ironicamente malinconico Gerhard Selb viene affidato quello che lui ritiene sia l'ultimo caso. La piccola banca privata Weller & Welker, per poterne citare il nome in un opuscolo celebrativo, lo incarica di identificare un socio occulto che aveva contribuito al suo risanamento finanziario fino agli anni della Grande guerra. Selb, ex magistrato ai tempi del Terzo Reich, divenuto nel dopoguerra semplice detective per espiazione, metterà a nudo le ambigue vicende della Weller & Welker: dall' epoca dell'imperialismo guglielmino e delle ferrovie in Messico fino alle estromissioni degli ebrei dagli utili finanziari durante il nazismo. Ma Schlink non si ferma qui. Anche la riunificazione e il difficile rapporto tra Wessi e Ossi fanno da sfondo alla vicenda attraverso una storia di riciclaggio di denaro sporco connesso con la mafia russa. Il romanzo giallo si fonde dunque con quello storico, del resto è lo stesso Selb a dirci che "gli storici e i detective fanno la stessa cosa, vanno cioè alla ricerca di verità nascoste". E, come nella storia, anche qui la giustizia non trionfa mai del tutto, data l'universale, inestricabile mescolanza di colpa, innocenza e complicità. La corresponsabilità dei personaggi rispetto alla storia tedesca è già per altro presente nei titoli originali della trilogia ( Selbs Betrug , Selbs Justiz e Selbs Mord ), ai quali manca solo la lettera "t" per significare autoinganno, autogiustizia e suicidio; così come all'alterego orientale di Selb, il sedicente figlio illegittimo K. H. Ulbrich, manca solo la "t" finale per avere lo stesso cognome del primo presidente della Ddr. Autore dal ritmo incalzante e ricco di colpi di scena, Schlink diverte fornendo un affresco della società tedesca di oggi, figlia della sua intricatissima storia.
Giorgio Kurschinski
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