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Descrizione


Political theorist, philosopher, and feminist thinker Hannah Arendt's On Violence is an analysis of the nature, causes, and significance of violence in the second half of the twentieth century. The public revulsion against violence and nonviolent philosophies continues to diminish in the twenty-first century. In this classic and still all too resonant work, Hannah Arendt puts her theories about violence into historical perspective, examining the relationships between war and politics, violence and power. Questioning the nature of violent behavior, she reveals the causes of its many manifestations, and ulitmately argues against Mao Zedong's dictum "power grows out of the barrel of a gun," proposing instead that "power and violence are opposites; where one rules absolutely, the other is absent."“Incisive, deeply probing, written with clarity and grace, it provides an ideal framework for understanding the turbulence of our times."-The Nation
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Dettagli

1970
Paperback / softback
112 p.
Testo in English
203 x 135 mm
100 gr.
9780156695008

Conosci l'autore

Hannah Arendt

1906, Linden (Germania)

Filosofa tedesca. Formatasi nelle università di Marburgo, Friburgo e Heidelberg, ebbe come maestri Heidegger, R. Bultmann e K. Jaspers.Di origini ebraiche, nel 1933 emigrò in Francia, per poi trasferirsi negli Stati Uniti nel 1940.I suoi principali interessi si sono orientati sull’agire politico, inteso come dimensione pubblica dell’esistenza umana.In "Le origini del totalitarismo" (1951), la Arendt ricostruisce il processo storicoche ha condotto alle dittature europee e alla seconda guerra mondiale; i momenti decisivi di tale processo (antisemitismo, imperialismo e trasformazione plebiscitaria delle democrazie) sono interpretati come effetti di una complessiva de-politicizzazione della cultura moderna."Vita activa" (1958) propone l’e1aborazione in termini filosofici...

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