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Alcune trascrizioni delle trasmissioni di Onda Pazza, andato in onda su Radio Aut da febbraio a maggio e che si incentrano sul malaffare di Cinisi, sbeffeggiando con la satira personaggi legati al mondo mafioso.
Quest'oggi avrebbe compiuto settant'anni, ma la sua poesia e il suo sacrificio sono oltre ogni vuoto e retorico conteggio di lancette. Un poeta, un ragazzo libero, una coscienza enorme in un angolo di Sicilia incantevole e insieme pregno di violenza e di soprusi, di corruzione e cattiveria a perdere. Si alzano così certe eccezioni, nel mezzo di nuvole tanto orrende arrivano spiriti semplici e maiuscoli iniziando a imprimere nella cultura e nella bellezza l'opposto di condotte e di chiusure senza nessun domani: "I miei occhi giacciono in fondo al mare,/ nel cuore delle alghe e dei coralli./ Seduto se ne stava e silenzioso,/ stretto a tenaglia fra il cielo e la terra,/ e gli occhi fissi nell'abisso". Indubbiamente un romantico dal cuore enorme, un uomo impegnato che credeva nella grande politica, nelle altezze e nei graffi di un messaggio, nella forza di una radicalità etica capace anche di irridere e sbeffeggiare ogni nemico del bene comune. Non c'è tregua in certe battaglie, nessun tentennamento dentro rivolte così necessarie, la vita può parlare sillabe di grandezza anche da stanze scalcinate e tirate su alla buona, pochi dischi raccolti e un assalto al Male sfondando nelle denunce ogni forma e ogni inutile cortesia: "E venne da noi un adolescente/ dagli occhi trasparenti e dalle labbra carnose,/alla nostra giovinezza consunta nel paese e nei bordelli./ Non disse una sola parola né fece gesto alcuno:/ e questo suo silenzio e questa sua immobilità/ hanno aperto una ferita mortale nella nostra consunta giovinezza./ Nessuno ci vendicherà: la nostra pena non ha testimoni". E pensare che a Maggio farà cifra tonda anche la sua scomparsa, quarant'anni esatti. Omaggiarlo è il minimo soffio contro i muri eretti dalla dimenticanza e dal frettoloso volgare che tutto inghiotte e tutto sorpassa. Lo ricordo nelle note di A whiter shade of pale e nell'immenso orgoglio di una madre che egli adorava. Peppino, Anima rarissima.
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