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Procedendo in modo limpido e preciso e con una lingua duttilissima ma priva di sbavature, guidata dall’urgenza dell’affermazione dei fatti accaduti, Henriette Roosenburg ci offre non solo un momento cruciale della propria personale esistenza, ma soprattutto un poderoso affresco della tragedia che ha coinvolto milioni di vite durante e immediatamente dopo la seconda guerra mondiale. Bestseller negli anni Cinquanta, ai tempi della prima uscita americana, questo potente memoir viene oggi riscoperto a livello internazionale.
«Un libro che ti fa capire che gli esseri umani sono in grado di fare praticamente tutto. E ti rende felice del fatto che esistiamo, che l’universo ospita creature del genere». - The Washington Post
«Una storia che verrà ricordata a lungo per il modo in cui ritrae il coraggio degli uomini e la resistenza nutrita dalla passione per la libertà». - The Saturday Review
«Il libro più commovente che io abbia letto dopo il Diario di Anne Frank». - Truth Magazine
Sopravvivere alla guerra, alla deportazione e al carcere, scampare a una condanna a morte e ritrovare la libertà tramite un lento e accanito ritorno verso casa, restare in vita per testimoniare e non far dimenticare un’esperienza che ha coinvolto migliaia di resistenti contro la barbarie nazista: tutto questo è Ora che eravamo libere, l’intenso memoir che la giornalista olandese Henriette Roosenburg pubblicò nel 1957 e che, grazie all’immediato successo presso i lettori americani, documentò in modo diretto la Nacht und Nebel, la terribile direttiva emessa nel dicembre 1941 da Adolf Hitler volta a perseguitare, imprigionare e uccidere tutti gli attivisti politici invisi al regime nazista. Nata nel 1916 in Olanda, Henriette Roosenburg aveva appena cominciato l’università quando si unì alla resistenza antinazista. A causa della sua attività come staffetta partigiana prima e giornalista poi, nel 1944 fu catturata, imprigionata nel carcere di Waldheim in Sassonia e condannata a morte. Nel maggio dell’anno successivo, venne liberata assieme ad altre sue compagne di prigionia, iniziando un lunghissimo viaggio per tornare a casa, un’autentica odissea attraverso la Germania sprofondata nel caos di fine conflitto. In mezzo a soldati alleati che presidiano il territorio, nazisti in fuga e tedeschi diffidenti o addirittura ostili perché ancora fedeli al regime, tra innumerevoli astuzie, baratti e peripezie, le protagoniste di questa estenuante via crucis riusciranno alla fine a riabbracciare le proprie famiglie in patria.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La prigionia di un groppo di donne durante la seconda guerra mondiale. La loro liberazione e lo sbando che ne è conseguito. Molto interessante la solidarietà femminile.
Pubblicato per la prima volta nel 1957 e diventato best-seller internazionale, “Ora che eravamo libere” racconta la dura prigionia, la liberazione e il viaggio per la libertà di Zip, Joke, Dries e Nell. Catturata nel 1944 e condannata a morte, Henriette è internata in un campo di prigionia a Waldheim, piccolo villaggio nella Germania sud-orientale. Appartenente al settore “Nacht und Nebel”, istituito da Hitler nel 1941, la protagonista ci racconta le vicissitudini, le piccole speranze e i baratti che avvengono all’interno del campo, tutti espedienti per sopravvivere e poter tornare in Olanda. A seguito della liberazione da parte dei russi, il gruppo si mette in viaggio e attraversa una Germania nel caos e dominata dalle forze armate inglesi, americane e russe. Tra povertà, soprusi e violenze, i quattro ex prigionieri politici intraprendono un lunghissimo e pericoloso cammino per ritornare in madrepatria e poter rivedere famigliari e amici. Con uno stile lineare e scorrevole, l’autrice ci racconta la crudeltà dei nazisti ma anche il coraggio e la lealtà dei suoi compagni d’avventura.
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