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Per i tipi di Sellerio è uscita la biografia di un musicista italiano tra i più geniali ed esuberanti: Alessandro Stradella (1644-1682). "Orfeo barocco" è il titolo del volume pubblicato nella collana "La diagonale" ed opera di Giovanni Iudica. L'autore, ordinario di diritto privato nell'Università Bocconi di Milano, non è nuovo a questo genere di libri. Ha pubblicato, sempre per Sellerio, un profilo del madrigalista Carlo Gesualdo dal titolo "Il principe dei musici". Iudica, nel descrivere l'intensa vita di Alessandro Stradella, compie un lavoro minuzioso. Ad ogni fatto rilevante dell'esistenza del musicista, l'autore dedica un capitolo. Un altro, parallelo, è composto nelle note in cui trovano posto notizie bibliografiche e musicali. Questi formano un libro a sé e danno sostanza e rigore scientifico all'opera. L'autore, dopo un accenno alla famiglia di Alessandro e alla sua nascita (a Nepi in provincia di Viterbo), rileva come le qualità musicali del ragazzo furono subito apprezzate "per la sua grazia e la sua voce straordinariamente intonata". Con la prematura morte dei genitori, Stradella fu "costretto a maturare in fretta, a pensare alle necessità della vita, a prendere decisioni da solo" e a dipendere dagli umori dei nobili cui prestò servizio. La frequentazione degli ambienti della nobiltà romana, gli permise di introdursi, come "musico e amante", prima nell'intimo della regina di Svezia, Cristina, poi in quello di Maria Mancini Colonna. L'entrata al servizio dei principi Colonna coincise con il suo successo artistico. Alessandro Stradella, annota Iudica, diventò "un nome nell'ambiente musicale e sempre di più al centro dell'attenzione di tutti i potenti, nobili, diplomatici, intellettuali e cardinali, che frequentavano assiduamente palazzo Colonna". Sempre a quel periodo risale la permanenza all'albergo Sirena, dove il musicista visse forse i momenti più belli e sereni della sua travagliata vita. L'autore parla anche dei viaggi che egli fece al seguito dei Colonna: a Firenze e Venezia. Nella città la
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