Home on Native Land

The Hidden Cameras torna a casa per incidere il sesto album in studio, “Home on Native Land”, segnando l’inizio di un nuovo capitolo per il cantante-cantautore Joel Gibb. Ode americana al paese d’origine, Gibb è tornato su suolo canadese sia fisicamente che filosoficamente. Scritto e registrato nel corso di 10 anni da Joel Gibb, questo album seminale vede ancora una volta Gibb radunare amici, compagni e icone musicali, inclusi Feist, Bahamas, Ron Sexsmith, Mary Margaret O’Hara, Rufus Wainwright, Neil Tennant e il collaboratore e produttore Don Kerr, per accompagnarlo in un’avventura nella storia. In “Home on Native Land”, The Hidden Cameras esplora il panorama musicale canadese in continua espansione, creando un album ricco di sentimenti, dal blues di un cowboy solitario e angosciato a ritmi tamburellanti a brani da cantare a squarciagola attorno al fuoco. Ogni brano è un viaggio verso un luogo dove non siete mai stati ma dove vi sentite immediatamente a casa. The Hidden Cameras prende in prestito brani dal classico canzoniere country, reinterpretando standard come ‘Dark End of the Street’ e ‘Don’t Make Promises’, originariamente registrata da Tim Harden. ‘Log Driver’s Waltz’ è la cover di The Hidden Camera di una delle canzoni folk canadesi più conosciute e amate. ‘He Is the Boss of Me’ è invece la reinterpretazione di un brano di Gibb stesso contenuto in una demo di 4 brani del 2001, “Ecce Homo”.