Il presente progetto discografico di Tommaso Bencioliniè nato con l’obbiettivo di raccogliere per la prima volta in un'unica registrazione tutti i lavori pensati sin dal principio da Vivaldi come pagine solistiche dedicate al flauto (da qui il titolo di copertina “Original Flute Concertos”).
Il programma si apre col concerto in Re maggiore RV 427, caratterizzato dall’incipit a triplice rintocco tipico della sinfonia “avanti l’opera”. In questa pubblicazione proponiamo – in prima assoluta - una versione alternativa del primo movimento caratterizzata da soli più complessi e virtuosistici, scritti da Vivaldi in seguito a una prima stesura strumentalmente semplice e lineare, ma poi cassati. Forse questo avvenne per favorire una più facile diffusione dell’opera anche tra gli esecutori dilettanti, o forse per un semplice ripensamento, ma ci è parso degno di interesse riportare alla luce una pagina che può rivelarsi preziosa veduta sul “dietro le quinte” del processo compositivo, oltre che ulteriore conferma della padronanza del linguaggio strumentale flautistico da parte di Vivaldi.
Segue il concerto in Sol maggiore RV 436, il quale che conobbe un’ottima diffusione testimoniata dal ritrovamento di copie del manoscritto a Berlino e Stoccolma e che fu per anni erroneamente attribuito al tedesco J.A. Hasse. Il programma procede col concerto in La minore RV 440, che si colloca per durata e stile nella tarda maturità di Antonio Vivaldi e che -viste le numerose correzioni e semplificazioni apportate- potrebbe essere stato scritto su commissione di un solista che ne avrebbe seguito la gestazione evidenziando le sezioni per lui troppo impervie. In questa incisione sono stati restaurati i soli originari, più freschi e virtuosistici, precedenti agli interventi di semplificazione. Il seguente concerto in Re maggiore RV 783 -conosciuto grazie al catalogo della cappella musicale di Eisenstadt che ne conservava l’incipit- è stato considerato perduto fino al 1991 quando ne fu annunciata la riscoperta nella biblioteca di Schwerin in Germania. La relativa semplicità tecnica e la freschezza musicale di quest’opera suggeriscono, anche per ragioni stilistiche, che possa essere stato scritto negli anni ’20, forse per le giovani esecutrici dell’Ospedale della Pietà di Venezia. Al concerto in Sol maggiore RV 435 -pagina fresca e brillante di cui in precedenzasegue il concerto in Re minore RV 431a “Il Gran Mogol” riscoperto solo nel 2010 a Edimburgo. L’impervia tonalità di Re minore scelta per questo concerto lascia intendere che si trattasse di una commissione da parte di un esecutore di alto livello strumentale. Il titolo fa riferimento all’allora lontana ed esotica India e si colloca all’interno di una raccolta (citata in un antico catalogo e successivamente anche da una lettera scritta da Vivaldi il 5 maggio 1741 e recentemente riscoperta) di concerti per flauto dedicati ciascuno ad uno “stile nazionale” e che includeva anche i titoli “La Francia”, “La Spagna” e “L’Inghilterro”. Si procede col concerto in Re maggiore RV 429, datato dallo studioso Paul Everett verso la fine degli anni ’20 e forse scritto sullo spunto del lavoro di redazione dell’Opera X. La scrittura virtuosa di grande impatto ma al contempo di ottima pertinenza strumentale rende questo lavoro uno dei più noti ed eseguiti oggi tra tutti i concerti oggetto della presente pubblicazione. Il programma si conclude col concerto in Sol maggiore RV 438, forse il più tardo e maturo di tutta la raccolta, già teso verso gli stilemi galanti e contraddistinto dell’utilizzo del fagotto nel lungo solo del secondo movimento, in un elegante duetto col flauto solista.
Oltre agli otto concerti elencati, che costituiscono il corpus del progetto, sono ad oggi noti anche due concerti per flauto traversiere pervenuti a noi in forma incompleta: il concerto RV 431 (di cui si sono conservati il primo e il terzo movimento) e il concerto RV 432 (di cui conosciamo solo il primo movimento). Il concerto RV 431 si è rivelato non essere altro che una rielaborazione successiva e trasposta -a fini di semplificazione- dell’originale concerto per flauto “Il Gran Mogol” RV 431a, e pertanto non è escluso dal presente progetto di registrazione. É incluso invece ad epilogo del programma l’Allegro iniziale del Concerto RV 432, cui siamo onorati di attribuire in questa sede la prima registrazione assoluta su strumenti moderni.
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